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Cinema: i film del Festival di Cannes a Roma dal 10 al 15 giugno

08 giugno 2015 | 16.42
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Una ricca selezione di film in anteprima assoluta e in versione originale con sottotitoli in italiano

Cinema: i film del Festival di Cannes a Roma dal 10 al 15 giugno

Una ricca selezione di film tra i più apprezzati a Cannes tutti proposti in anteprima assoluta e in versione originale con sottotitoli in italiano. La XIX edizione di 'Le vie del Cinema da Cannes a Roma' si svolgerà dal 10 al 15 giugno, offrendo al pubblico della Capitale titoli provenienti dal concorso e dalle altre sezioni ufficiali del Festival di Canens: 'Un certain regard', 'Semaine de la critique' e 'Quinzaine des réalisateurs'. La rassegna, realizzata con il sostegno dell'Assessorato Cultura e Turismo e il contributo di BNL Gruppo Bnp Paribas, è un'occasione privilegiata per vedere nelle sale dell'Alcazar, dell'Eden Film Center, del Giulio Cesare e dell'Intrastevere pellicole che, forse, arriveranno nelle sale italiane solo nella prossima stagione cinematografica e alcune non entreranno mai nei circuiti distributivi nostrani.

“Il festival 'Le vie del Cinema da Cannes a Roma' deve essere accessibile per tutti – spiega l'assessore alla Cultura e al Turismo Giovanna Marinelli – ma, soprattutto, serve anche a rendere Roma nuovamente internazionale. Il 'Mese della cultura internazionale' ha un palinsesto di 100 eventi e la rassegna su Cannes occupa un posto di primo piano al suo interno. Per la sua realizzazione, è stato fondamentale è il lavoro con gli istituti di lingua: nei momenti di difficoltà ci si unisce e si ottengono grandi risultati. Lavoriamo così sulla formazione di nuovi spettatori e per fare ciò non basta l'amministrazione, serve il contributo di tutti”.

“I pezzi del puzzle cominciano a mettersi insieme – afferma Piera Detassis, presidente Fondazione Cinema per Roma – e tutto trova il proprio incastro. I grandi festival sono un'esperienza di pubblico, calore e di accrescimento culturale. Vivere Cannes nella metropoli è diverso”. “Negli anni è stato difficile portare in anteprima a Roma film appena trasmessi a Cannes – racconta Georgette Ranucci direttore artistico di 'Le vie del Cinema da Cannes a Roma' – a causa di problemi sorti tra copie e distribuzioni. Il cuore del festival è la 'Quinzaine des réalisateurs, che quest'anno offre una godibile opera prima quale 'Allende, mi abuelo Allende' firmato da Marcia Tambutti Allende, regista e nipote del presidente cileno vittima del colpo di Stato del 1973”.

Oltre la rappresentazione in chiave intimista della vita e la statura del politico sudamericano, premiata come miglior documentario a Cannes, gli altri titoli della sezione sono 'Les cowboys' di Thomas Bidegain, 'Fatima' di Philippe Faucon, 'Peace to us in our dreams' di Sharunas Bertas, 'Efterskalv (the here after)' di Magnus von Horn e 'Trois souvenirs de ma jeanusse' di Armaud Desplechin. Ed ancora, 'Much Loved' di Nabyl Ayouch sul tema della prostituzione in Marocco e 'A perfect day' dello spagnolo Fernando Leon de Aranoa, con Benicio del Toro e Tim Robbins. Atteso dal 'Fuori concorso' 'La tete haute' di Emmanuelle Bercot, con Catherine Deneuve, scelto come film d'apertura del 68° Festival di Cannes.

Dal Concorso arrivano, invece, 'Son of Saul', opera prima dell'ungherese Laszlo Nemes, vincitore del Gran Premio e del Premio FIPRESCI; 'The Lobster' del greco Yorgos Lanthimos, con Colin Farrell e Rachel Weisz, che si è aggiudicato il Premio della Giuria; e infine 'Mon Roi' di Maiwenn Le Besco, con Vincent Cassel ed Emmanuelle Bercot, vincitrice del Premio migliore attrice. Attesi anche i titoli del Concorso quali 'Mountains may depart', una riflessione sulla Cina tra passato, presente e futuro, di Jia Zhang-Ke e 'Our little sister' del giapponese Hirukazu Kore-Eda, affresco sull'importanza dei legami familiari. Dalla Semaine de la Critique, sarà visibile 'La Tierra y la Sombra' del colombiano Cesar Augusto Acevedo, vincitore della Camera d'Or, come miglior opera prima.

Infine, da 'Un certain regard' non mancheranno il film 'An' della giapponese Naomi Kawase; 'Rams' dell'islandese Grimur Hakonarson, vincitore del premio omonimo, ambientato nella selvaggia Islanda e incentrato sul rapporto conflittuale tra due allevatori di montoni; e 'Masaan' dell'indiano Neeraj Ghaywan, a cui è stato assegnato il Premio dell'Avvenire per una pellicola coraggiosa che denuncia le forti ineguaglianze della società indiana. “Non abbiamo la Palma d'Oro, 'Dheepan', di Jacques Audiard, perché il regista vuole rimettere mano ai titoli di coda – precisa Georgette Ranucci – ma stiamo lavorando a una proiezione speciale per martedì 16 giugno”.

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