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I 'Monuments Men' a Milano, Clooney con Damon in visita al Cenacolo

10 febbraio 2014 | 19.50
LETTURA: 4 minuti

I 'Monuments Men' a Milano, Clooney con Damon in visita al Cenacolo

Milano, 10 feb. (Adnkronos/Ign) - George Clooney torna per la quinta volta dietro la macchina da presa con 'Monuments Men', nei cinema italiani a partire da giovedì. Il film è tratto dall'omonimo libro di Robert Edsel, 'The Monuments Men. Eroi alleati, ladri nazisti e la più grande caccia al tesoro della storia' e racconta la storia vera di un plotone costituito da 7 uomini, incaricati dal governo americano di Roosevelt, di portare a termine un'insolita missione, quella di volare in Germania per salvaguardare le opere d'arte trafugate dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il film è stato presentato in una conferenza stampa, all'hotel Principe di Savoia a Milano, da George Clooney, accompagnato da Matt Damon, Bill Murray, John Goodman, Bob Balaban, Jean Dujardin e Dimitri Leonidas, tutti nel cast. Presenti anche l'autore del libro, Robert Edsel, e il produttore e sceneggiatore, Grant Heslov. Parte del cast, tra cui Clooney e Damon, ha approfittato della tappa milanese per visitare l'Ultima Cena di Leonardo.

I veri Monuments Men erano una squadra di quasi 400 persone, tra cui esperti d'arte e direttori di museo, appartenenti a 13 nazionalità diverse, il cui compito era quello di preservare opere d'arte e monumenti storici dal degrado della guerra e dalle mani dei nazisti che se ne appropriavano indebitamente. Il loro lavoro, riconosciuto solo più tardi, riportò alla luce oltre 5 milioni di opere d'arte in Francia, Germania e Italia.

Alla base del film c'è un fatto storico: il 23 giugno 1943 il presidente degli Stati Uniti d'America, Franklin Delano Roosevelt, approvò 'La seconda Commissione Roberts', dal nome del suo presidente Owen J. Roberts, destinata al salvataggio del patrimonio artistico e culturale nelle zone di guerra e da cui si originò il particolare programma "Monuments, Fine Arts, and Archives".

Il cast scritturato da George Clooney, che è regista, attore e co-produttore del film, comprende un team di icone cinematografiche come Matt Damon, Cate Blanchett, Bill Murray, John Goodman, Jean Dujardin, Bob Balaban e Hugh Bonneville. I personaggi del film ritraggono solo alcune delle figure principali che ebbero un ruolo cardine in questa missione, tra cui quella di George Stout, direttore di museo e specialista nella conservazione delle opere artistiche, nonché fondatore del primo laboratorio degli Stati Uniti dedicato allo studio della conservazione artistica. Nel film è interpretato dallo stesso George Clooney, sotto il nome fittizio di Frank Stokes.

Tra battute e scherzi, gli attori hanno raccontato come è stato girare il film, a partire dalla discussione sul tema alla base della narrativa: l'interrogativo se conti di più la vita dell'uomo o la cultura da salvare. "Questa domanda - commenta Matt Damon - è alla base del film. Stamattina sono andato a visitare l'Ultima Cena di Leonardo e mi sono reso conto di quanto sia valso il sacrificio di quelle vite umane. La percezione è che non si salvano solo grandi opere d'arte, ma si preserva così l'essenza di una cultura".

Clooney spiega che il produttore, Grant Heslow, "ha trovato il libro e insieme abbiamo pensato ce ne potesse venire fuori un film interessante e anche in parte divertente. Non conoscevo la storia, prima di leggere il libro, e non avevo idea che non fosse mai stata raccontata".

"Io credo che ogni volta che un paese ha problemi economici, il primo elemento a soffrirne sia l'arte. Succede così ovunque", osserva l'attore e regista, rispondendo a chi gli chiede un commento sullo stato attuale dell'arte in Italia.

Bisogna ricordarsi però, secondo Clooney, che "sono cose che vanno protette a tutti i costi e che tutti noi, soprattutto nei momenti di difficoltà, dobbiamo tenere presente e non trascurare. Questa deve essere una battaglia continua e costante". Riferendosi al film l'attore ricorda come "Hitler non solo rubava arte, ma la distruggeva; non voleva solo uccidere le persone, ma voleva distruggere la loro cultura".

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