cerca CERCA
Martedì 23 Aprile 2024
Aggiornato: 16:26
10 ultim'ora BREAKING NEWS

I sistemi collettivi dei Raee insieme per l'accreditamento Weeelabex in Italia

26 marzo 2014 | 12.21
LETTURA: 3 minuti

I sistemi collettivi dei Raee insieme per l'accreditamento Weeelabex in Italia

Ecodom, Erp, Raecycle e Remedia, i quattro sistemi collettivi che in Italia gestiscono complessivamente l'80% di tutti i Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) domestici raccolti, hanno deciso di richiedere agli impianti di trattamento con cui collaborano di ottenere l'accreditamento Weeelabex (acronimo di Weee Laboratory of Excellence, ovvero ''Laboratorio di eccellenza dei Raee'').

L'Italia si appresta così a diventare capofila di uno dei progetti europei più importanti in materia di trattamento dei rifiuti. Il Weeelabex è stato ideato dal Weee Forum in collaborazione con i principali stakeholder della filiera Raee e cofinanziato dalla Ue nell'ambito del programma Life+ con il duplice obiettivo di mettere a punto nuovi standard di qualità per la raccolta, il trasporto e il trattamento delle varie tipologie di Raee e realizzare una modalità uniforme di verifica del rispetto degli standard in tutti i Paesi europei.

Ecodom, Erp, Raecycle e Remedia sono soci della Weeelabex Organisation, organismo internazionale no-profit costituito nell'aprile scorso da 26 sistemi collettivi, con l'obiettivo di gestire gli accreditamenti degli impianti di trattamento e formare auditors capaci di verificare l'effettiva applicazione, da parte degli impianti stessi, dei nuovi standard di qualità europei.

''Weeelabex ha lo scopo di migliorare ed incrementare gli standard qualitativi dei processi di trattamento dei Raee. Il fine è di garantire omogenee ed elevate condizioni di trattamento in tutta Europa. Gli impianti certificati, infatti, garantiscono il raggiungimento di un livello qualitativo più elevato che implica un miglior posizionamento commerciale sul mercato e la possibilità di un confronto reciproco per il miglioramento continuo'', commenta Mario Voros, managing director della Weeelabex Organisation.

''Nella speranza che l'esempio dell'Italia venga seguito anche dagli altri Paesi europei - aggiunge - ritengo che, con un corretto processo di trattamento dei Raee, riusciremo a salvaguardare l'ambiente e ad assicurare un futuro migliore ai nostri figli''. Nel 2014, le verifiche si concentreranno principalmente sui raggruppamenti di Raee pericolosi: R1 (frigoriferi e condizionatori), R3 (Tv e monitor a tubo catodico), R2 (lavatrici, lavastoviglie, cappe, forni, scalda-acqua) e R4 (piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, informatica, apparecchi di illuminazione).

Il progetto dei quattro sistemi collettivi incontra il favore delle imprese riunite in Assoraee, "da sempre attente al miglioramento della qualità e alla massimizzazione del recupero nel pieno rispetto delle norme ambientali", dichiara Gabriele Canè, presidente Assoraee che ha promosso, dal 2008, l'Accordo sul Trattamento, uno dei primi esempi a livello europeo.

"In assenza di un sistema di qualificazione e di controllo effettivo esteso a tutti gli impianti di trattamento, chi si propone di aumentare la qualità oltre i livelli minimi richiesti dalla normativa, rischia di finire fuori mercato - aggiunge il presidente Assoraee - In questo senso, con il recente recepimento della Direttiva Raee crediamo si sia persa l'occasione, auspicata da tutte le componenti della filiera, nonché dalle Regioni e dal Senato, per garantire un sistema di qualificazione unico e vincolante".

"Assoraee - conclude Canè - ritiene che l'introduzione e soprattutto la verifica di regole del gioco uniformi possa dare grande impulso e validità al progetto Weeelabex anche in Italia". La collaborazione tra i quattro sistemi collettivi porterà agli impianti di trattamento auditati il vantaggio, oltre che di una valutazione oggettiva ed uniforme delle prestazioni tipica del Weeelabex, anche di effettuare un solo audit senza dover ripetere le stesse verifiche quattro volte.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza