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I tre vincitori della prima edizione di UnArchive Found Footage

09 maggio 2023 | 19.48
LETTURA: 3 minuti

Sono Bianca Stiger, André Bonzel e Bill Morrison, grande partecipazione degli spettatori

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I vincitori di UnArchive Found Footage Fest a Roma.

Grandi numeri in sala e intensa partecipazione alla prima edizione di UnArchive Found Footage Fest, il festival internazionale dedicato al riuso creativo delle immagini, che si è svolto a Roma, tra Cinema Intrastevere, Accademia di Spagna e Alcazar dal 3 all’8 maggio.

Con circa 400 accreditati, oltre 3000 ingressi in sala, 2400 visitatori alle installazioni nello spazio del Tempietto del Bramante, 300 presenze ai panel tematici, il sold out nell'Aula Magna del Csc per la Masterclass di Radu Jude e la grande affluenza alle live performance dell’Alcazar, l’iniziativa ideata e prodotta dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico in collaborazione con Archivio Luce e con il sostegno del MiC - Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e di altre istituzioni pubbliche e private, si conclude con un bilancio estremamente positivo.

I direttori artistici Alina Marazzi e Marco Bertozzi hanno sottolineato come la comunità di autori, cinetecari, ricercatori, studenti, cinefili che ha accompagnato le sei giornate di UnArchive si sia incontrata con un più ampio pubblico di spettatori, spesso sorpresi dalla vastità di un orizzonte cinematografico normalmente sommerso.

La giuria internazionale, composta da Laurence McFalls, Ilaria Fraioli, Rä di Martino, ha assegnato il Premio UnArchive a 'Tre minuti' di Bianca Stigter "per avere aperto un nuovo orizzonte metodologico nel riutilizzo delle immagini d'archivio. L'autrice espande un breve film fino in fondo alla sua potenzialità espressiva e di svelamento e grazie a questo metodo d'indagine riesce a rompere il confine tra microstoria e macrostoria, facendole camminare insieme".

Ad aggiudicarsi il Premio per il miglior lungometraggio è stato Et j’aime à la fureur di André Bonzel, un film che "trasmette come i film di famiglia - i suoi, quelli di varie generazioni della sua famiglia e quelli di origine ignota - riescano a raccontare una storia personale intima, a catturare il sentire di una generazione e a farci riflettere sulla storia del cinema dai fratelli Lumière a oggi".

Il riconoscimento per il miglior cortometraggio è andato a Bill Morrison per Incident: "il suo film è allo stesso tempo una dichiarazione artistica e politica. Più che una denuncia delle violenze della polizia, il film di Morrison invita a riflettere sugli effetti perversi dati dalla diffusa presenza di telecamere di sorveglianza ed esplora le possibilità di riuso dell'emergente, onnipresente e onniveggente archivio video digitale".

La giuria ha assegnato inoltre una menzione speciale a Gli ultimi giorni dell’umanità di Enrico Ghezzi e Alessandro Gagliardo, pellicola "passionale e intelligente che si muove in modo fluido tra l'immaginario collettivo e personale. La lunga esperienza nella risemantizzazione delle immagini dà al film una densa stratificazione espressiva che ne fa un'opera unica e libera".

La seconda giuria, guidata da Daniele Vicari e composta da studenti provenienti da vari atenei e istituti specializzati, ha decretato come miglior corto Irani Bag, di Maryam Tafakory. Miglior lungometraggio invece è stato Radiograph of a Family di Firouzeh Khosrovani. Infine il Premio UnArchive degli studenti è andato a 1970 di Tomasz Wolski.

A conclusione della manifestazione, l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ha voluto offrire gratuitamente a tutti gli autori del concorso tre minuti del proprio materiale d’archivio. L’auspicio è che i partecipanti ad UnArchive possano produrre presto nuove opere, consolidando il felice rapporto avviato con l’Aamod.

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