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RISTORAZIONE

Il 2023 sarà di nuovo l’anno della ristorazione

19 luglio 2022 | 11.50
LETTURA: 2 minuti

Lo dice Deloitte nel nuovo studio del Foodservice Market Monitor, dove analizza il settore a livello globale. Cresce anche il valore di mercato della cucina italiana nel mondo

Il 2023 sarà di nuovo l’anno della ristorazione

Dopo il calo dovuto all’emergenza sanitaria, il settore della ristorazione in Europa torna a crescere con un ritmo del +6,8% e nel 2023 raggiungerà il livello pre-pandemia. È quanto emerge dal nuovo studio del Foodservice Market Monitor di Deloitte evidenzia come il rimbalzo del settore sarà guidato da format più agili, Café e Bar +8,1% e Street Food +5,6%.

Anche il valore di mercato della cucina italiana nel mondo si sta progressivamente avvicinando ai livelli pre covid, raggiungendo quota 205 miliardi di € (+25% nel 2021).

La flessione indotta dalla pandemia di Covid-19 negli ultimi due anni ha portato il mercato della ristorazione in Europa a contrarsi del – 12,3%, un impatto più sensibile se confrontato all’esperienza dell’area APAC e del Nord America (rispettivamente -6,4% e -3,9%). Considerando le prospettive di ripresa per singolo settore, il ritorno ai livelli pre-pandemia per il Quick Service Restaurant (Fast food, Delivery) potrebbe avvenire già nel 2022, mentre bisognerà aspettare il prossimo anno per i Full Service Restaurant e Street Food, e al 2024 per la tipologia di Café e Bar. Secondo Tommaso Nastasi, Value Creation Services Leader di Deloitte: “Per salvaguardare la sostenibilità del business nel lungo periodo, le aziende del settore devono considerare tre imperativi: investire sulle competenze e l’integrazione di front e back end, potenziare l’engagement sia verso i clienti sia verso il proprio personale, e innovare l’esperienza per il cliente, facendo leva su soluzioni digitali di prossima generazione.

Nel generale clima di ripresa si evidenzia anche la performance della cucina italiana nel mondo: “Tra i ristoranti con servizio di qualità a livello internazionale la penetrazione della cucina italiana sfiora il 20%” - commenta Tommaso Nastasi - “il posizionamento della ristorazione italiana nel mondo, tuttavia, è in prevalenza di “value for money”, con una maggiore concentrazione di ristorazione “premium price” nei Paesi dell’Asia. In Italia, invece, un terzo del mercato si posiziona nel segmento “low cost”. Ciò può essere in parte spiegato dalla facilità di approvvigionamento di materie prime, oltre alla ampia presenza di format quali trattorie e osterie.” 
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