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Ambiente: contro i crimini di natura la Giornata Mondiale Wildlife

03 marzo 2015 | 17.06
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Reati che mettono a rischio centinaia di specie animali e vegetali e che vanno dalla deforestazione al bracconaggio alla pesca illegale. Un business da 213 miliardi di dollari l’anno che alimenta sistemi criminali, commercio di armi e terrorismo.

Ambiente: contro i crimini di natura la Giornata Mondiale Wildlife

Bracconaggio, deforestazione e pesca illegale sono crimini di natura che mettono a rischio centinaia di specie, anche in Italia: trappole dei bracconieri, lacci, spari, bocconi avvelenati, reti illegali, che arrivano persino nelle aree protette, mutilano e uccidono circa 300 lupi l'anno, oltre a orsi, aquile, tartarughe marine e molte altre specie. (FOTO)

Contro i crimini di natura l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 3 marzo (anniversario dell’adozione della Cites, la Convenzione internazionale sul commercio di specie in pericolo) Giornata Mondiale della Wildlife. "Le specie protette, così come gli ambienti naturali e tutta la biodiversità sono un valore e una risorsa che appartiene alla comunità intera", spiega Isabella Pratesi, direttrice Conservazione Wwf Italia.

I reati contro la fauna selvatica rappresentano il 22% del totale dei reati ambientali, mentre i crimini di natura in generale producono nel mondo un fatturato di 213 miliardi di dollari l’anno, un business che alimenta i sistemi criminali, il commercio di armi e il terrorismo nel pianeta intero.

"I crimini di natura - continua Isabella Pratesi - sono un vero e proprio atto contro la democrazia, contro un mondo più equo e giusto e contro un futuro sostenibile e intelligente a cui tutti aspiriamo. Chi fa bracconaggio, uccide, avvelena, estingue le specie più importanti e delicate del pianeta, come elefanti, tigri, rinoceronti ma anche lupi, orsi e aquile commette un vero e proprio atto criminale contro l’umanità e contro le generazioni che verranno".

"Fermare questa strage di natura e animali - conclude - deve essere uno degli obiettivi prioritari nelle agende di governi, istituzioni, dei media e della comunicazione tutta oltre che della intera comunità". Per sottolineare la necessità di tutelare specie protette come lupi, orsi, aquile e altri animali ogni anno abbattuti dai bracconieri in Italia, il Wwf ha lanciato in questi mesi una petizione per introdurre il nuovo “delitto di uccisione di specie selvatiche protette”, violazione punita sinora con una semplice contravvenzione. Fino ad ora sono state raccolte oltre 55.000 firme e la raccolta prosegue su http://criminidinatura.wwf.it/

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