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Il 35% giovani italiani pensa a un futuro senza figli

16 novembre 2022 | 08.26
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"Salute e stabilità affettiva e di lavoro per diventare genitori"

Il 35% giovani italiani pensa a un futuro senza figli

Genitorialità in crisi. Il 71% degli italiani millennial (24-35 anni) dichiara di non avere figli, valore che arriva all’87% nella generazione Z (18-24 anni). Ma il dato più allarmante è che ben il 35% dei maggiorenni under 35 che non è ancora genitore, non prevede di averne in futuro, rispetto al 28% degli europei. "Avere una buona salute fisica ed emotiva", "avere un partner adatto" e un "lavoro stabile e soddisfacente" sono i fattori più importanti per i giovani italiani ed europei quando prendono in considerazione di diventare genitori. Sono dati che emergono dell’indagine Merck ‘Sostenibile o niente. Il futuro che vogliono i millennial e gli zeta di Europa', realizzata con il supporto tecnico di GAD3 in occasione dell’Anno europeo dei Giovani, proclamato dalla Commissione europea. La ricerca ha coinvolto 6.119 giovani tra i 18 e i 35 anni in 10 Paesi, tra cui l’Italia.

Sempre sulla questione genitorialità, se un figlio, pur desiderato, non arriva, 7 giovani italiani su 10 intervistati affermano che ricorrerebbero a cure mediche se non riuscissero a concepire naturalmente. Le donne e i millennial sono più propensi a farlo (rispettivamente 71% e 69%). "Le risposte dei giovani italiani sul tema della genitorialità non devono sorprendere - dichiara in una nota Jan Kirsten, presidente e Amministratore Delegato di Merck Healthcare Italia -. È evidente che un contesto socio-economico non particolarmente favorevole, le difficoltà nel trovare un’occupazione soddisfacente e l’incertezza per il futuro abbiano un impatto importante su un progetto bello e impegnativo come quello di avere dei figli".

C’è però anche un risvolto molto interessante. "La maggior parte di coloro che, superate remore e timori, vogliono avere un figlio - osserva il presidente e Amministratore Delegato di Merck Healthcare Italia - è così determinata che non esiterebbe a ricorrere a cure mediche qualora non riuscisse a concepire naturalmente".

Questi temi "sono molto vicini alla nostra sensibilità - prosegue - Merck ha infatti una storia pioneristica nell’area dell’infertilità, iniziata proprio in Italia alla fine degli anni ’40. Come realtà all’avanguardia in questo ambito, conosciamo molto bene quali barriere e difficoltà possono frapporsi al sogno di avere un figlio e siamo attivamente impegnati per aiutare a rimuoverle".

In particolare "ci sentiamo responsabili nel favorire un dialogo virtuoso e proficuo tra i professionisti della salute, le Istituzioni e l’industria - conclude Kirsten - al fine di aiutare questi giovani a realizzare il loro sogno di genitorialità e combattere il declino demografico e le sue conseguenze a livello socio-economico".

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