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Musica: il 4 maggio a Napoli l'Elisabetta Serio trio in concerto con Javier Girotto

27 aprile 2017 | 16.36
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Elisabetta Serio
Elisabetta Serio

Giovedì prossimo, 4 maggio, alle ore 21, il “Napoli Jazz fest”, kermesse ideata da Michele Solipano, che ne è il direttore artistico, ospita il concerto dell’eclettica pianista partenopea Elisabetta Serio, conosciuta tanto per la sua carriera di musicista e compositrice jazz quanto per aver suonato al fianco di alcuni più grandi protagonisti della scena italiana e internazionale, compreso Pino Daniele. Dentro la Basilica di San Giovanni Maggiore, nel cuore della Napoli antica, la Serio porterà in scena un quartetto d’eccezione, composto dagli storici compagni d’avventura, Marco De Tilla al contrabbasso e Leonardo De Lorenzo alla batteria, e una special guest dal sangue latino come Javier Girotto. Il virtuoso sassofonista e compositore argentino noto per essere uno dei nomi di riferimento del panorama jazz internazionale, oltre che fondatore degli “Aires Tango”, accompagnerà la pianista in un excursus musicale intenso e sperimentale.

La performance è stata costruita sui brani autoriali della Serio, attingendo dall’ultimo disco “April” e dal nuovo album di prossima uscita, “16”, passando per brani di matrice rock internazionale ma anche melodici italiani. I brani rivisitati dalla pianista, sono caratterizzati da una ricerca personale della 'bellezza' e della forma, "senza però rinunciare al caos - sottolinea lei - ma anzi abbracciandolo". Il titolo del nuovo album, “16” appunto, crea il supporto narrativo del concerto. Un numero scaramantico, una ricerca di nuova linfa, un’evoluzione stilistica, che attingendo alla praticità della tecnica vola fino allo sconosciuto e all’incognito, per tornare familiare quando ritrova l’elemento ritenuto fortunato. E’ questo il passaggio che si riconosce nell’esecuzione della Serio: una pratica e forte conoscenza del pianoforte, che al momento opportuno spicca il volo e diviene dolcemente familiare, facendo sobbalzare ed emozionando chi la ascolta.

La personalità artistica di Elisabetta prende infatti spunto dalla vita nella sua complessa semplicità. Ciò che rende affascinante il suo percorso è guardare e ascoltare con lo stupore di un bambino, prendendo spunto da ogni forma e genere musicale. "In fondo la musica non può essere settoriale, chiusa e limitata ad un solo genere ma è musica in ogni situazione, almeno prova ad esserlo", afferma. Elisabetta prova e riesce ad arrivare al pubblico, che ne è il maggior fruitore, non solo un testimone del proprio ego. L’artista crea empatia, si immedesima, cerca di esprimere un sentimento comune, non badando spesso alla forma, alla dialettica, ma alla sostanza, ad un’idea semplice e diretta. "It’s impossible to rehearse the unknown" ("è impossibile provare ciò che è sconosciuto"), dice Elisabetta citando Herbie Hancock. Per questo concerto, fatto di suoni che si intrecciano, in una danza ritmica e melodica di matrice fortemente europea, il quartetto capitanato dalla Serio proporrà alcune ore di piacevole ascolto, ma anche di imprevisti sobbalzamenti d’animo.

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