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Il chirurgo plastico, "valanga richieste ritocchi, per 40% già filler e botox"

21 maggio 2020 | 13.07
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Il chirurgo plastico Matteo A. Angelini
Il chirurgo plastico Matteo A. Angelini

Fase 2 è anche concedersi una coccola speciale. Coccola che per tante donne significa prendersi cura della propria bellezza. E dopo i prioritari estetista e parrucchiere, la parola d'ordine per molte è chirurgo plastico. "Sono numerosissime le pazienti che mi dicono di sentirsi stanche e invecchiate dopo questa quarantena, di avere bisogno di vedersi nuovamente 'fresche'. E poiché gli interventi chirurgici invasivi personalmente li ho rinviati a giugno, per rispettare scrupolosamente i parametri di sicurezza e ridurre al massimo i rischi, il 40% di loro è già tornato nel mio studio per un ritocco 'soft': botox, peeling, biorivitalizzazione, filler con acido ialuronico o trattamenti laser, che consentono di ottenere ottimi risultati e di rispondere alla domanda di 'refresh' dei pazienti. Perché sono anche maschi: diciamo in proporzione 30%-70%". A raccontarlo all'Adnkronos Salute è Matteo A. Angelini, chirurgo plastico, ricostruttivo ed estetico di Roma.

"La richiesta post-lockdown è alta, quasi una 'valanga' direi - spiega il chirurgo - e anche se molti colleghi hanno ricominciato anche a operare, per la sicurezza di tutti personalmente io ho preferito rimandare a giugno. In ogni caso l'intervento chirurgico sarà preceduto da un test sierologico 10 giorni prima della data prevista e da un tampone 7 giorni prima, per escludere la positività al coronavirus. In questo momento accogliamo in studio i pazienti a cui è stato rimandato un intervento e vogliono riprogrammarlo per giugno, ed è tornato anche il 30% delle pazienti abituali, che periodicamente si rivolgono a me per trattamenti meno invasivi".

"Sono tutte molto provate dalla quarantena, anche psicologicamente - racconta Angelini - hanno in media 40-45 anni. Per accedere in ambulatorio devono compilare un modulo triage, igienizzare le mani e riporre oggetti personali in una busta, indossare guanti e mascherina. In sala di attesa non possono sostare più di due persone, e viene fissato un appuntamento ogni ora. Quando devono essere trattate ad esempio sulle labbra e devono togliere la mascherina, io indosso anche uno schermo protettivo, oltre alla mascherina stessa, per la mia e la loro maggiore sicurezza".

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