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Il collega di Mario: "Chiamati prima in piazza Mastai"

29 luglio 2019 | 17.45
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In una nota agli atti dell'inchiesta, Andrea Varriale racconta i momenti precedenti all'aggressione costata poi la vita al militare 35enne. "Mario urlava 'fermati, siamo carabinieri".L'ordinanza del gip: "I due americani senza controllo"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Andrea Varriale e il collega Mario Rega Cerciello venerdì 26 luglio sono impegnati nel servizi i pattuglia in abiti civili con turno notturno, da mezzanotte alle sei, quando un maresciallo della stessa stazione dei carabinieri di piazza Farnese all'1,19 chiama al cellulare Varriale dicendogli di trovarsi insieme a tre colleghi in piazza Mastai. In una nota agli atti dell'inchiesta, il carabiniere che la tragica notte del delitto era insieme a Mario Cerciello Rega, racconta i momenti precedenti al loro intervento in piazza Mastai e, soprattutto, all'aggressione che sarebbe poi costata la vita al militare 35enne.

"Costui (il maresciallo della loro stessa caserma, che la notte tra giovedì e venerdì si trovava a Trastevere con altri tre colleghi, liberi dal servizio, ndr) giustificava la richiesta del nostro intervento poiché un soggetto al quale avevano intimato di fermarsi al fine di identificarlo, si dava a repentina fuga facendo perdere le proprie tracce". Varriale è insieme al vicebrigadiere Rega quando, dopo pochi minuti, raggiungono gli altri militari (che quella notte non stavano lavorando ma avevano inseguito un sospetto, ndr) e procedono all'identificazione del 47enne Sergio Brugiatelli.

L'uomo spiega in questa occasione di aver subito un borseggio da parte di due "malviventi" che dopo il furto si allontanavano a piedi in direzione del lungotevere. "Dopo l'identificazione del Brugiatelli Sergio, il maresciallo ci riferiva che nella circostanza precedentemente descritta, ovvero del soggetto che non riuscivano a fermare perché datosi alla fuga, che lo stesso prima di dileguarsi consegnava a uno dei quattro carabinieri un involucro in plastica trasparente avvolto in un fazzoletto di carta di colore bianco e che quest'ultimo gli aveva poi consegnato a lui". All'interno, avrebbero poi notato, non c'era altro che una compressa di Tachipirina.

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