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Il debutto seriale di Ficarra e Picone, 'Incastrati' in un crime che diverte

20 dicembre 2021 | 14.02
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Dal primo gennaio in Italia la serie Netflix in 6 episodi, dal 27 gennaio anche negli altri Paesi

Il debutto seriale di Ficarra e Picone, 'Incastrati' in un crime che diverte

Una commedia degli equivoci in salsa crime, con il primo morto della loro filmografia: Ficarra e Picone debuttano nelle serie tv, con 'Incastrati' che arriva in 6 puntate su Netflix in Italia il primo gennaio e dal 27 gennaio negli altri Paesi. Scritta, diretta e interpretata da Salvo Ficarra e Valentino Picone, la serie vede i due registi e attori nei panni di due amici, titolari di una ditta di vendita e riparazioni di piccoli elettrodomestici che girano la Sicilia con il loro furgone e si trovano nel posto sbagliato al momento sbagliato, finendo appunto 'Incastrati' in un caso di omicidio, braccati dalla giustizia e dalla malavita organizzata. "Il registro è sempre ironico e autoironico", spiegano i due attori e registi, che tornano, come hanno già fatto in diversi film, a mettere l'accento su vizi e pecche degli italiani, su quella tendenza alla corruzione "che parte dal basso". Ma nelle sei puntate c'è spazio anche per l'ironia sulle serie tv, dal momento che il personaggio di Salvo è appassionato di serie crime.

Prodotta da Attilio De Razza per Tramp Limited ed interamente girata in Sicilia, la serie vede nel cast, oltre a Salvo Ficarra (Salvo) e Valentino Picone (Valentino), anche Marianna di Martino (Agata Scalia), Anna Favella (Ester), Tony Sperandeo (Tonino Macaluso, detto “Cosa Inutile”), Maurizio Marchetti (Portiere Martorana), Mary Cipolla (Signora Antonietta), Domenico Centamore (Don Lorenzo, detto “Primo Sale”), Sergio Friscia (Sergione), Leo Gullotta e Filippo Luna.

Del loro debutto nella serialità Ficarra e Picone confessano di aver amato "la novità, perché amiamo le esplorazioni nuove, i nuovi percorsi e le nuove sfide: sognamo anche la conduzione di un Tg e la recita dell'Angelus", scherzano. "Sapevamo che non bastava dividere in bocconcini un film come fosse una costata. Ma la possibilità di dipanare la trama in più episodi, ci dava la possibilità di approfondire l’avventura e la psicologia dei personaggi: le loro aspirazioni, le loro paure, le sconfitte e le rialzate. Così dopo un po' abbiamo imparato la 'metrica' del prodotto seriale". Sull'impatto della pandemia sulla produzione, i due confessano: "Quando Netflix ci ha proposto la serie, non eravamo ancora nella pandemia. Poi in lockdown abbiamo sperimentato la scrittura a distanza. Certo sul set abbiamo dovuto fare i conti con i tamponi e tutte le altre cautele ma poi sono arrivati i vaccini. Però, diciamo che la serie ci ha in qualche modo distratti dalla pandemia, ci ha aiutati ad affrontare questo periodo non facile", sottolineano.

'Incastrati' segna anche il ritorno di Ficarra e Picone in Sicilia, dove la serie è stata girata in dieci settimane, tra Palermo (soprattutto interni) e Sciacca, nei territori collinari di Piana degli Albanesi e di San Cipirello e nella splendida Abbazia di Santa Maria del Bosco a Contessa Entellina. "È stato bello - confessano - raccontare di nuovo una certa Sicilia, una certa mafia, nascosta ma (ahinoi) lontana dall’essere definitivamente sconfitta. È stata l’occasione per fare parlare i luoghi e per lavorare con una miriade di attori che conosciamo da tempo". Non mancano le citazioni cinematografiche, come l'omaggio al Pietro Germi di 'Sedotta e abbandonata', che proprio a Sciacca fu girato.

Col duo palermitano hanno collaborato alla stesura degli script Leonardo Fasoli, Maddalena Ravagli e Fabrizio Testini. Alla direzione della fotografia, Daniele Ciprì, uno dei più grandi e rinomati maestri del cinema italiano, vincitore di due David di Donatello e ben quattro Nastri d’Argento per la miglior fotografia. Autore delle musiche è Paolo Buonvino, attivo ormai da oltre un ventennio, collaboratore di alcuni fra i più affermati registi italiani (Muccino, Placido, Virzì, Verdone, Faenza), che aveva già lavorato con Ficarra e Picone nei film 'La matassa' (2008) e 'Anche se è amore non si vede' (2011). "Questa volta - spiega Buonvino - oltre alla comicità, i temi musicali si addentrano nelle pieghe del poliziesco: momenti di tensione narrativa alternati a leggerezza e divertimento. Rendere il tutto omogeneo nella musica è stata una bella sfida, ma ci abbiamo lavorato molto, e ci siamo anche molto divertiti. E di questi tempi è un privilegio…", conclude.

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