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Il decanter. Pulirlo si può.

17 gennaio 2023 | 09.48
LETTURA: 3 minuti

Vi abbiamo raccontato a cosa serve il decanter, in quali casi è utile e perché. Ora affrontiamo un altro grande, spinosissimo tema che è come lavarlo. Siamo onesti, se non utilizziamo quasi mai il decanter è anche perché poi ci tocca lavarlo. Come si fa a pulirlo bene con tutte quelle curve e quelle anse? Dopo svariate contorsioni e aver shakerato a lungo, invano, alla fine ci arrendiamo tutti.

Il decanter. Pulirlo si può.

E rimaniamo lì, sconfitti e sconsolati a osservare le tracce di vino rosso rimaste all’interno del decanter. Indelebili. È in quel momento che tutti, consapevolmente o meno, ci ripromettiamo di non utilizzarlo mai più. Ma il trucco c’è, anzi ce n’è più di uno.

Lo abbiamo chiesto a Mitja Sirk, responsabile del beverage nell’attività di famiglia, La Subida a Cormons, Gorizia, che comprende il ristorante una stella Michelin Trattoria Al Cacciatore, l’osteria La Preda e una serie di esclusive dimore nel bosco. “Io suggerisco di risolvere il problema a monte. I decanter dalle forme strane e particolari sono molto difficili da pulire e anche da asciugare perché una parte di umidità rimane all’interno, creando gli aloni. Il mio consiglio, soprattutto per un utilizzo domestico, è di prediligere una forma che si avvicini a quella della bottiglia: a caraffa. È molto più facile da lavare, basta sciacquarla sotto l’acqua corrente, senza detersivi, e lasciarla asciugare a testa in giù. Per chi cerca la funzionalità, ma non vuole rinunciare all’estetica, esistono delle bellissime caraffe di design. Tra i grandi brand mi viene in mente Zalto, ma ce ne sono molti altri. Nella maggior parte dei casi il vino si arieggia a sufficienza con l’operazione di travaso e possiamo già servirlo. Quello che rimane deve solo riposare, non è necessario che il decanter abbia una bocca molto ampia, una pancia estremamente larga o forme strane, scenografiche, ma per niente pratiche”.

E chi invece possiede già un decanter? La classica ampolla, panciuta e con il collo lungo, a ferro di cavallo, a spirale o simile agli alambicchi del piccolo chimico, che si tratti del classico regalo di nozze o di un acquisto incauto, ora non vi resta che trovare il modo di disfarvene o di utilizzarlo.

Per fortuna esistono dei trucchi per pulire anche le forme più difficili, prima di tutto è fondamentale sciacquare abbondantemente il decanter appena finito di utilizzarlo per evitare che si creino incrostazioni e macchie. Vietati lavastoviglie, detersivi tradizionali e acqua bollente. Esistono detergenti appositi, spazzole morbide flessibili e persino delle perline di acciaio inossidabile da far roteare dentro. Ma se non disponete di questi strumenti e preferite il fai da te, potete aggiungere all’acqua tiepida succo di limone, bicarbonato o aceto di vino bianco e poi agitare (qualcuno li utilizza in combinazione). Per i residui più resistenti potete provare ad aggiungere ghiaccio tritato. C’è chi azzarda il sale grosso, chi invece il riso. Ma attenti ai graffi.

Se utilizzate il decanter raramente, ricordatevi di sciacquarlo per eliminare eventuali residui di polvere, prima di versare il vino.

Et voilà.
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