Una missiva spedita dal centro della capitale verso un quartiere ad est, non periferico, rimbalza a Padova e poi a Palermo prima di arrivare a destinazione
Dal centro di Roma al quartiere africano, zona est comunque non periferica della capitale, 12 giorni di viaggio per una raccomandata, partita lunedì 1 dicembre e arrivata a destinazione soltanto oggi, al termine di un vero e proprio giro d'Italia. Chissà a chi andrà la maglia nera, visto che in questo caso quella rosa probabilmente la merita il mittente.
Come detto, tutto ha inizio 12 giorni fa, quando la raccomandata viene spedita da un ufficio del centro di Roma. Lo stesso giorno arriva al Cmp di Roma, una delle strutture italiane di smistamento. Due giorni e la missiva si trova in un altro Cmp, quello di Padova. "Che c'azzecca con noi", avranno probabilmente pensato nella città veneta, parafrasando la celebre frase di Antonio Di Pietro.
Così il giorno dopo la lettera è nuovamente al Cmp di Roma, ma a quanto pare la preoccupazione è quella di liberarsene il prima possibile e soprattutto mandandola il più lontano possibile. Così, e siamo al 5 dicembre, venerdì, la raccomandata, ripetiamo spedita a Roma e indirizzata a Roma, si trova al Cmp di Palermo.
Il 6 dicembre è sabato, il 7 è domenica e sfortunatamente anche lunedì 8 è festa. Attraversato questo ponte, visto che quello di Messina ancora non c'è, il 9 il plico prende nuovamente la via di Roma, dove al solito Cmp stavolta devono rassegnarsi a prenderlo in carico. Il 10 viene inviato al centro postale di Roma Esquilino, dove rimane in giacenza per l'intera giornata di ieri, 11 dicembre.
Oggi, venerdì 12 dicembre, lo scatto decisivo. Nel volgere di poche ore, la raccomandata viene prima lavorata, poi affidata al portalettere e infine consegnata al destinatario. Dall'alba a prima del tramonto, sicuramente in meno di 12 ore, avviene quello che non è avvenuto in 12 giorni.
