Il magistrato commentando le parole di Napolitano sostiene che "il clima è caldo" e che "la situazione si aggrava di giorno in giorno". "Necessario individuare e soffocare tempestivamente i focolai di ribellismo e sovversione".
''Mi sembra di assistere ai prodromi di nuovi anni di piombo. Per le violenze sui singoli o diffuse in ogni occasione. Il clima è caldo, e tutti dovremmo assumerci le responsabilità di questa situazione che di certo si aggrava di giorno in giorno''. Rosario Priore, giudice istruttore di alcuni dei più importanti processi della storia giudiziaria italiana, dall’eversione nera e rossa al caso Moro fino alla strage di Ustica e l’attentato a Giovanni Paolo II, commenta così, con l'Adnkronos, le parole del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nel suo intervento all'Accademia dei Lincei, riguardo all'esistenza nel nostro Paese di un 'un rischio di focolai di violenza destabilizzante, eversiva che non possiamo sottovalutare'.
''Condivido le sagge parole del Presidente -prosegue Priore- in una situazione di crisi, di disagi, di scontro sociale che si diffonde sempre più. E' possibile, anzi è probabile che emergano focolai di ribellismo e di sovversione. Che se non individuati e soffocati tempestivamente, potrebbero divenire oggetto di disegni, di regie eversive, di devastazione della convivenza civile''.