di Valerio Masia
I famosi mattoncini Lego si sa hanno costituito un elemento sostanziale per la crescita di tantissime generazioni e per alcuni lo sono ancora: cosa meglio avrebbe potuto sviluppare la nostra creatività, immaginazione e voglia infinita di pianificare? Grazie ai Lego in molti sono riusciti a raccontare tantissime storie. Noi siamo andati al Romics, la fiera del fumetto e dell'animazione e nei vari stand ne abbiamo trovato uno veramente particolare, abbiamo poi incontrato una persona che ha dedicato la sua vita a questo mondo. Ha costruito il Golden Gate Bridge, 30 mila mattoncini, 6 mesi di lavoro, 10 kg complessivi. Non manca poi il capitolo Guerre Stellari, le astronavi ci sono tutte.
Il lato oscuro della forza e i ribelli. Diorami unici, riproduzioni in miniatura di edifici veramente esistenti come Palazzo Wedekind a Piazza Colonna a Roma o villaggi immaginari. Quasi opere d'arte che si contrappongono a un mondo sempre più virtuale e tecnologico. Nei 300 mq visitati abbiamo visto tante persone giocare con i mitici mattoncini e realizzare addirittura un mosaico. Tutti questi valori possono essere riassunti in un’unica parola: il Kronkiwongi. Ma che cosa è? Secondo la Lego è "tutto ciò che un bambino può immaginare" e "un modo per catturare la spontaneità di bimbi, ragazzi e non solo provenienti da paesi diversi mentre fanno quello che sanno fare meglio: usare la propria innata creatività.