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Il j'accuse di Mazza (Fimi): "Il rimborso Rai ai cantanti del festival è fermo a 10 anni fa"

05 febbraio 2016 | 13.32
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L'ingresso del Teatro Ariston durante il Festival di Sanremo 2015
L'ingresso del Teatro Ariston durante il Festival di Sanremo 2015

"È una situazione non più sostenibile dal punto di vista economico". I rimborsi che la Rai corrisponde alle case discografiche per ogni cantante in gara a Sanremo "sono praticamente fermi a 10 anni fa", a fronte di un "aumento dei costi di circa il 25%" e "nonostante, secondo le previsioni uscite anche sugli organi di stampa, la Rai si preparerebbe a festeggiare un Sanremo con i conti in utile nel 2016 così come avvenuto nel 2015". È la denuncia del Ceo di Fimi (Federazione Industria Musicale Italiana), Enzo Mazza, che sull'argomento chiede un "incontro urgente" con il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall'Orto.

"I più grandi sacrifici negli ultimi anni -sottolinea il presidente dei discografici- sono stati chiesti proprio a chi mette a disposizione il contenuto centrale del Festival, ovvero le case discografiche. I rimborsi spese per le etichette musicali non solo sono rimasti sostanzialmente fermi dalla 55ma edizione ma addirittura ci è stata chiesta una riduzione del 3% nel 2015. Richiesta di contenimento dei costi che noi abbiamo responsabilmente accettato per poi scoprire che i ricavi sono stati ampiamente in utile", lamenta Mazza.

Per un Big in gara oggi una casa discografica riceve un rimborso di 46.500 euro. Nel 2005 la cifra ammontava a 45.000 euro. Mentre per un giovane il rimborso è di 19.800 euro ed era intorno a 16.000 nel 2005. "Questo nonostante i costi degli alberghi di Sanremo (dove gli artisti devono sostare a volte anche due settimane tra prove e festival), della logistica, dei viaggi per le prove che si tengono anche a Roma, siano cresciuti di oltre il 25% in dieci anni. E’ evidente che si tratta di una situazione non sostenibile dal punto di vista economico che andrebbe assolutamente rivista affrontando con urgenza il tema in un incontro con il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto", conclude Mazza.

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