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Il legale smonta i pignoramenti M5S: "Come il bau bau..."

11 ottobre 2019 | 17.30
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(Fotogramma)
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In un post su Facebook titolato 'il pentabaubau' il legale Lorenzo Borrè smonta le paventate sanzioni (e i pignoramenti) che graverebbero sulla testa dei parlamentari grillini che non aderiscono alle restituzioni. "Ad serenandum (tana libera tutti): l'evocazione delle sanzioni pecuniarie (e dei pignoramenti) non ha maggior consistenza del pericolo che il bau bau venga di notte a portarvi via perché non avete finito la cena", spiega Borrè.

"Gli effetti contenitivi di certe sparate son ben chiari a tutti, senonché a ben vedere: 1) la sanzione di 100.000,00 euro per il caso di espulsioni è anticostituzionale e il Tribunale di Roma ha osservato che la consolidata prassi di non richiedere il pagamento di tale sanzione comporta per facta concludentia che il partito abbia comunque rinunciato ad esigerla; 2) l'indennizzo di (altri) 100.000,00 euro previsto per il caso di abbandono del partito e/o del gruppo è sinallagmaticamente collegato ad un esborso per la campagna elettorale che il Partito delle stelle avrebbe dovuto sostenere e che invece, giusto il bilancio 2018 liberamente consultabile, non ha sostenuto, di talché viene a mancare la prestazione corrispettiva su cui si dovrebbe fondare l'eventuale richiesta della 'buonuscita'".

E ancora: "3) le restituzioni non sono collegate ad alcuna prestazione del beneficiario delle stesse e quindi sono da considerarsi, come insegnato dalla giurisprudenza, liberalità rientranti nel novero delle obbligazioni naturali, come tali incoercibili, o, secondo altri, nella fattispecie della donazione diretta, per cui dovrebbero ricorrere i requisiti di forma di cui all'art. 782 c.c., ferma la non configurabilità di un obbligo a donare: 'Per queste ragioni giusta era la valutazione compiuta dalla Commissione provinciale di Verbania e deve, perciò, essere respinto l'appello incidentale dell'Ufficio, giacché non vi dubbio che nella lettera e nello spirito delle modifiche introdotte dal legislatore - siano condivisibili o meno le scelte politiche sottese - si è inteso equiparare i versamenti ai partiti o movimenti politici contraddistinti da spirito di liberalità ovvero in ossequio ad una donazione rispondente alle norme statutarie (ma non ovviamente connessi sinallagmaticamente ad una prestazione) alle erogazioni liberali dell'art. 15 comma 1 bis TUIR con l'effetto di poterli portare in detrazione' (Commissione Tributaria regionale PIEMONTE - Torino Sezione 3, Sentenza 26 febbraio 2018, n. 441).

"Per queste ragioni -ricorda Borrè- giusta era la valutazione compiuta dalla Commissione provinciale di Verbania e deve, perciò, essere respinto l'appello incidentale dell'Ufficio, giacché non vi dubbio che nella lettera e nello spirito delle modifiche introdotte dal legislatore - siano condivisibili o meno le scelte politiche sottese - si è inteso equiparare i versamenti ai partiti o movimenti politici contraddistinti da spirito di liberalità ovvero in ossequio ad una donazione rispondente alle norme statutarie (ma non ovviamente connessi sinallagmaticamente ad una prestazione) alle erogazioni liberali dell'art. 15 comma 1 bis TUIR con l'effetto di poterli portare in detrazione".

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