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Maltempo: danni per coltivatori e allevatori fino al 90% del fatturato

05 novembre 2014 | 17.33
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Danni fino al 90 per cento del fatturato, vittime tra gli animali ma molti sono stati messi in salvo

Maltempo: danni per coltivatori e allevatori fino al 90% del fatturato

La Toscana continua a essere flagellata dal maltempo. Nel carrerese è la seconda volta, a distanza di due anni che si verifica la stessa situazione, nonostante siano stati eseguiti lavori per mettere in sicurezza la zona. E le campagne contano gravi perdite ai raccolti, danni alle strutture, vittime nel bestiame. Comunque, riferisce la Coldiretti, oltre 600 animali sono stati salvati nelle ultime ore tra pecore, cavalli e bovini, ma per gli agnellini di un’azienda agricola non c'è stato nulla da fare, sono letteralmente affogati.

Nella zona di Avenza e di Marina di Carrara i fiumi Carrione e Parmignola sono straripati in zone anche altamente urbanizzate. La Coldiretti stima da inizio anno danni per 200 milioni di euro in Toscana e una perdita di fatturato per gli agricoltori fino al 90%, a causa anche delle grandinate che hanno colpito duramente i vigneti del Chianti a settembre nella zona dell'empolese e della Valdelsa. Senza contare i danni causati dalle piogge intense di luglio. Magazzini e attrezzature invasi dal fango, fieno, e mangimi da buttare e serre distrutte dal vento. L’acqua ha superato il metro e mezzo: i segni sono visibili sui muri delle stalle.

Ma anche in Liguria e Piemonte gli agricoltori sono in allerta. Dopo i nubifragi che si sono abbattuti in ottobre ora temono una nuova ondata di maltempo che potrebbe metterli in ginocchio. Le principali organizzazioni agricole lanciano l'allarme e contano i danni traendo un primo bilancio.

La Confederazione italiana degli agricoltori stima da inizio anno circa 1 miliardo di euro con l’aumento esponenziale di eventi estremi e sfasamenti stagionali. Gli agricoltori segnalano una situazione a macchia di leopardo con intere coltivazioni allagate, ma non solo, stalle e magazzini sott'acqua, serre distrutte dal vento. E numerose sono le perdite tra i capi di bestiame, come sottolinea la Coldiretti, che con un'immagine tragica e apocalittica racconta dei tanti agnellini affogati negli ovili. Le piogge forti e improvvise infatti hanno causato frane e smottamenti, acqua e detriti hanno rovinato molti frutteti e vigneti tardivi. Ed immediata è scattata la macchina dei soccorsi nelle aree rurali.

Sarebbe necessario dunque dare respiro alle imprese agricole ricorrendo al Fondo di Solidarietà Nazionale, suggerisce la Copagri, a fronte delle tante aziende già stremate dalla crisi, dagli effetti dell'embargo russo e, non ultimo, da un endemico trend negativo dei prezzi pagati all'origine, spesso troppo bassi per sostenere i redditi dei produttori.

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