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Il Papa in Turchia sull'Is: "lecito fermare l'ingiusto aggressore, ma nel rispetto del diritto internazionale"

28 novembre 2014 | 15.18
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"Non si può affidare la soluzione del problema soltanto alla soluzione militare". Bergoglio esorta musulmani, ebrei e cristiani ad essere "fratelli e compagni di strada", chiede lo "stop agli armamenti" e una "pace duratura" ed esprime "la più forte condanna" per chi giustifica la violenza con la religione. Erdogan condanna le organizzazioni terroristiche come l'Is, Boko Haram e al-Qaeda.

Il Papa in Turchia sull'Is:

"E' lecito fermare l’aggressore ingiusto, sempre però nel rispetto del diritto internazionale": Papa Francesco in Turchia, nel discorso alle massime autorità, alla presenza del presidente Erdogan, parla pur senza citarli direttamente dei terroristi dell'Is e ricorda che "non si può affidare la risoluzione del problema alla sola risposta militare", esprimendo "la più forte condanna" per chi giustifica la violenza con motivazioni religiose.

Jorge Mario Bergoglio sottolinea le persecuzioni nei confronti dei cristiani e di altre minoranze religiose. "Fino ad oggi, siamo purtroppo ancora testimoni di gravi conflitti. In Siria e in Iraq, in particolar modo, la violenza terroristica non accenna a placarsi. Si registra la violazione delle più elementari leggi umanitarie nei confronti dei prigionieri e di interi gruppi etnici; si sono verificate e ancora avvengono gravi persecuzioni ai danni di gruppi minoritari, specialmente i cristiani egli yazidi: centinaia di migliaia di persone sono state costrette ad abbandonare le loro case e la loro patria per poter salvare la propria vita e rimanere fedeli al proprio credo".

L'auspicio del Papa è che "musulmani, ebrei e cristiani siano fratelli e compagni di strada. E' fondamentale - spiega - che i cittadini musulmani, ebrei e cristiani, tanto nelle disposizioni di legge quanto nella loro effettiva attuazione, godano dei medesimi diritti e rispettino i medesimi doveri. Essi in tal modo più facilmente si riconosceranno come fratelli e compagni di strada, allontanando sempre più le incomprensioni e favorendo la collaborazione e l’intesa. In questo modo, la libertà religiosa e la libertà di espressione, efficacemente garantite a tutti, stimoleranno il fiorire dell’amicizia, diventando un eloquente segno di pace".

Papa Francesco esprime tutta la sua preoccupazione sulla situazione in Medio Oriente, "da troppi anni teatro di guerre fratricide, che sembrano nascere l’una dall’altra, come se l’unica risposta possibile alla guerra e alla violenza dovesse essere sempre nuova guerra e altra violenza. Per quanto tempo dovrà soffrire ancora il Medio Oriente a causa della mancanza di pace?", si chiede il pontefice. "Non possiamo rassegnarci alla continuazione dei conflitti come se non fosse possibile un cambiamento in meglio della situazione!".

L'appello forte è a "costruire una pace solida, superando pregiudizi e falsi timori. Abbiamo bisogno di un dialogo che approfondisca la conoscenza e valorizzi con discernimento le tante cose che ci accomunano e al tempo stesso ci permetta di considerare con animo saggio e sereno le differenze, per poter anche da esse trarre insegnamento. Occorre portare avanti con pazienza l’impegno di costruire una pace solida, fondata sul rispetto dei fondamentali diritti e doveri legati alla dignità dell’uomo".

Da qui anche il monito di Francesco: "Basta risorse per gli armamenti, investire nelle vere lotte degne dell'uomo. E' necessario un forte impegno comune, basato sulla fiducia reciproca, che renda possibile una pace duratura e consenta di destinare finalmente le risorse non agli armamenti, ma alle vere lotte degne dell’uomo: contro la fame e le malattie, per lo sviluppo sostenibile e la salvaguardia del creato,in soccorso di tante forme di povertà e marginalità che non mancano nemmeno nel mondo moderno".

Il Presidente della Repubblica della Turchia, Recep Tayyp Erdogan assicura che "la Turchia è pronta a dare il suo contributo per produrre soluzioni contro il razzismo, l'islamofobia e l'intolleranza", accusando: "Organizzazioni terroristiche come l'Is, Boko Haram e al-Qaeda sfruttano la gente".

Sabato, Papa Francesco a Istanbul, seconda tappa del viaggio apostolico. In programma le visite alla Moschea Blu e a Santa Sofia; la celebrazione della messa nella cattedrale cattolica dello Spirito Santo; la preghiera ecumenica nella chiesa patriarcale di San Giorgio; l'incontro con il patriarca ortodosso di Costantinopoli, Bartolomeo I.

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