cerca CERCA
Mercoledì 17 Aprile 2024
Aggiornato: 00:05
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Papa: riconoscere Gesù nei poveri, malati, carcerati e profughi

11 gennaio 2015 | 12.10
LETTURA: 4 minuti

Il Pontefice all'Angelus ricorda il battesimo del Signore quanto "la terra è diventata la dimora di Dio fra gli uomini". E sottolinea: "Ciascuno di noi ha la possibilità di incontrare il Figlio di Dio. Lo possiamo incontrare realmente presente nei Sacramenti, lo possiamo riconoscere nel volto dei nostri fratelli"

(Infophoto) - INFOPHOTO
(Infophoto) - INFOPHOTO

''Gesù lo possiamo riconoscere nel volto dei nostri fratelli, in particolare nei poveri, nei malati, nei carcerati, nei profughi: essi sono carne viva del Cristo sofferente e immagine visibile del Dio invisibile". Lo ha detto Papa Francesco all'Angelus.

''Oggi - ha sottolineato- celebriamo la festa del Battesimo del Signore, che conclude il tempo di Natale. Il Vangelo descrive ciò che avvenne sulla riva del Giordano. Nel momento in cui Giovanni Battista conferisce il battesimo a Gesù, il cielo si apre. 'Subito - dice san Marco - uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli' (1,10). Torna alla mente la drammatica supplica del profeta Isaia: 'Se tu squarciassi i cieli e scendessi'. (Is 63,19). Questa invocazione è stata esaudita nell’evento del Battesimo di Gesù. È così finito il tempo dei 'cieli chiusi', che stanno ad indicare la separazione tra Dio e l’uomo, conseguenza del peccato''.

''Il peccato - ha ricordato Papa Bergoglio - ci allontana da Dio e interrompe il legame tra la terra e il cielo, determinando così la nostra miseria e il fallimento della nostra vita. I cieli aperti indicano che Dio ha donato la sua grazia perché la terra dia il suo frutto (cfr Sal 85,13). Così la terra è diventata la dimora di Dio fra gli uomini e ciascuno di noi ha la possibilità di incontrare il Figlio di Dio, sperimentandone tutto l’amore e l’infinita misericordia. Lo possiamo incontrare realmente presente nei Sacramenti, specialmente nell’Eucaristia''.

''Lo possiamo riconoscere nel volto dei nostri fratelli, in particolare nei poveri - rimarca Francesco - nei malati, nei carcerati, nei profughi: essi sono carne viva del Cristo sofferente e immagine visibile del Dio invisibile''.

''Con il Battesimo di Gesù - ha detto ancora Francesco all'Angelus - non solo si squarciano i cieli, ma Dio parla nuovamente facendo risuonare la sua voce: 'Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento' (Mc 1,11). La voce del Padre proclama il mistero che si nasconde nell’Uomo battezzato dal Precursore. Gesù, il Figlio di Dio incarnato, è anche la Parola definitiva che il Padre ha voluto dire al mondo''.

''Solo ascoltando, seguendo e testimoniando questa Parola -ha sottolineato il Papa- possiamo rendere pienamente feconda la nostra esperienza di fede, il cui germe è stato posto in noi nel giorno del nostro Battesimo. La discesa dello Spirito Santo, in forma di colomba, consente al Cristo, il Consacrato del Signore, di inaugurare la sua missione salvifica per tutti noi. Lo Spirito Santo, che ha animato interamente la vita e il ministero di Gesù, è il medesimo Spirito che guida l’esistenza cristiana''.

''Porre sotto l’azione dello Spirito Santo la nostra vita di cristiani e la missione che tutti abbiamo ricevuto in virtù del Battesimo -ha proseguito il Pontefice- significa ritrovare coraggio apostolico necessario per superare facili accomodamenti mondani. Un cristiano e una comunità 'sordi' alla voce dello Spirito Santo, che spinge a portare il Vangelo agli estremi confini della terra e della società, diventano anche un cristiano e una comunità "muti" che non parlano e non evangelizzano. Maria, Madre di Dio e della Chiesa -ha concluso il Papa- accompagni il cammino di tutti noi battezzati; ci aiuti a crescere nell’amore verso Dio e nella gioia di servire il Vangelo, per dare così senso pieno alla nostra vita''.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza