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Libri: il Partito Unico dei quarantenni in 'Gli Scaduti' di Lidia Ravera

04 marzo 2015 | 14.16
LETTURA: 4 minuti

In una Italia futura si stabilisce, per legge, il ritorno a una società 'naturale', in cui le generazioni, invece di accavallarsi, tornino a susseguirsi, in buon ordine: A trent’anni si coprono le postazioni di comando, a sessanta si viene ritirati

La scrittrice Lidia Ravera (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
La scrittrice Lidia Ravera (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

"Ambizione e seduzione, i due principali motori della vitalità, ad un certo punto del percorso esistenziale, vanno spenti. Piaccia o no". Esce nelle librerie 'Gli scaduti' (Bompiani, Collana Narratori italiani, pag. 224, euro 17,00), l'ultima fatica letteraria di Lidia Ravera. Il romanzo è un divertito esperimento narrativo con cui Lidia Ravera artiglia la realtà di oggi per mostrare che cosa potrebbe accadere se, ad essere rottamate, non fossero le macchine ma gli umani.

Nell’Italia europea di un futuro prossimo, il Partito Unico, che ha preso il potere in nome dei trenta/quarantenni, stabilisce, per legge, il ritorno a una società 'naturale', in cui le generazioni, invece di accavallarsi, tornino a susseguirsi, in buon ordine. A trent’anni si coprono le postazioni di comando, a sessanta si viene ritirati. Dove? Non è chiaro. Un mondo a parte di cui si sa poco e si cerca di immaginare il meglio. Gli anni del Grande Disordine hanno messo a dura prova la pazienza dei cittadini, le nuove regole vengono perciò accettate come un cambiamento necessario.

Anche Umberto, amministratore delegato di una azienda importante, allo scadere del suo tempo, accetta di lasciare casa amici posizione e l’amatissima moglie Elisabetta, di poco più giovane di lui e altrettanto ben piazzata nel mondo del lavoro. Forse è giusto scansarsi e fare posto ai figli, come Matteo che, a 35 anni, ancora vive all’ombra di suo padre. Non è colpa di nessuno se, oggi, si muore più tardi, se 'gli scaduti' hanno ancora, davanti, 30 anni di vita attiva. Bisogna collaborare, non bisogna sentirsi defraudati. E poi Elisabetta lo raggiungerà. Peccato che le cose non siano come sembrano, come vengono rappresentate. Ribellarsi è giusto. Ma è anche possibile?

Il conflitto generazionale prende la forma di un incubo totalitario

Un romanzo ironico, distopico e paradossale, in cui l’antico conflitto generazionale prende la forma di un incubo totalitario. Lidia Ravera ha raggiunto la notorietà con il romanzo di esordio 'Porci con le ali' (1976), manifesto della generazione degli anni settanta e vero e proprio libro-culto, oltre due milioni e mezzo di copie vendute, ristampato nei Tascabili Bompiani. La sua attività di scrittrice conta 29 opere di narrativa.

Le più recenti: 'Maledetta gioventù', 'Né giovani né vecchi', 'In quale nascondiglio del cuore', 'La festa è finita', 'Sorelle', 'Il freddo dentro', 'Eterna ragazza', 'Le seduzioni dell’inverno' (finalista al Premio Strega 2008), 'Il dio zitto', 'La guerra dei figli', 'A Stromboli' e 'Piangi pure' (Bompiani 2013), che è stato insignito di numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Capalbio, il Premio Stresa, il Premio Asti d’Appello, il Premio Pisa e il Premio Fregene. Ha scritto per il cinema, il teatro e la televisione.

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