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Il pianista Ciammarughi riflette Rameau nello specchio di Saint-Saëns

30 maggio 2022 | 17.35
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Nel cd che esce per Sony Music le 'Pieces' e gli estratti da 'Les Indes Galantes' eseguiti su uno Steinway del 1888 riportano il compositore francese all'epoca della sua riscoperta tardo ottocentesca

Il pianista Ciammarughi riflette Rameau nello specchio di Saint-Saëns

Il compositore Jean Philippe Rameau torna alle origini della sua riscoperta ad opera del collega Camille Saint-Saëns grazie al pianista e musicologo Luca Ciammarughi. E' in uscita infatti per Sony Music un cd dedicato a Rameau e dal titolo curioso 'Rameau nello specchio di Saint-Saëns', suonato su uno Steinway del 1888. Ciammarughi, intellettuale molto vivace e mai banale, autore di numerosi e raffinati saggi, spiega che nonostante Rameau sia legato nell'immaginario collettivo a Claude Debussy, fu in realtà Saint-Saëns il primo pioniere del revival ramista. "Il nostro grande Rameau gettava le basi di una teoria dell'armonia, e faceva stupefacenti scoperte, di cui era il primo ad approfittare nelle sue opere tanto ardite e tanto potenti", disse Saint-Saëns, sottolineando l'estrema modernità di Rameau.

Il cd di Ciammarughi si focalizza sulle ultime 'Pièces de Clavecin' di Rameau. Le due grandi 'Nouvelles Suites' del 1728; alcune delle trascrizioni che l'autore stesso ha fatto dalle sue 'Pièces de Clavecin en Concerts' e dalle 'Indes Galantes'; infine l'ultima pièce scritta per cembalo, 'La Dauphine'. Grazie allo Steinway del 1888, pianoforte che spesso usava proprio Saint-Saëns, il suono è il più vicino possibile a quello dell'epoca della riscoperta di Rameau. "Visitando una mostra su Saint-Saëns a Parigi - scrive Ciammarughi in un post su facebook - mi ero accorto dalle fotografie che il compositore, primo editore di un progetto di Oeuvres Complètes di Rameau e primo fautore della Rameau-Renaissance, suonava spesso Steinway. Allora è balenata l’idea: perché non andare alle origini della riscoperta di Rameau al pianoforte, nell’epoca in cui Saint-Saëns, Debussy, Dukas e molti altri si accorgono che l’elegante nitore e lo charme ineffabile dell’avo è un antidoto a ogni pesantezza e una porta verso la musica futura?".

Ciammarughi quindi fa riflettere Rameau nello specchio di Saint-Saëns e dei suoi pianoforti, "ma anche in quello delle 'Fêtes galantes' di Watteau (il pittore Antoine Watteau, ndr) rilette da Verlaine. Ma in fondo anche Rameau nostro contemporaneo, grazie a una musica talmente proiettata nel futuro da suonare ancor oggi arditissima e stranamente 'nuova'”, conclude il pianista che presenzierà alla prima presentazione ufficiale del disco al Magazzino Musica di Milano il 16 giugno alle ore 19.

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