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Il Pinot Bianco e la sua capacità di contrastare il global warming

20 marzo 2023 | 10.08
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Mirabella annuncia il progetto dedicato al Pinot Bianco, uva tradizionale in Franciacorta, presentando il vigneto-collezione con il clone dei suoi impianti storici

Il Pinot Bianco e la sua capacità di contrastare il global warming

Mirabella, l'azienda portabandiera del Pinot Bianco, uva "verde", ha una lunga storia di utilizzo della varietà. Negli ultimi 40 anni Mirabella ha scelto di continuare a investire nel Pinot Bianco, nonostante le sue criticità in campo - in particolare la sensibilità a botrite e marciume acido - avessero convinto altri produttori a espiantarlo in favore dello Chardonnay. I primi impianti risalgono al 1981 (vigna Mirabella a Paderno Franciacorta) e sono tuttora produttivi; nel 2015 realizzò il primo Pinot Bianco 100% della Franciacorta - etichettato Vino Spumante di Qualità, in quanto non ancora previsto dal Disciplinare DOCG – inserito successivamente nella linea Demetra, composta da quattro brut nature fatti con le uve delle vigne storiche.

Oggi Mirabella possiede circa 12 ettari di Pinot Bianco, la più grande estensione della Franciacorta, che ne contempla in totale 88 ettari. Il fondatore Teresio Schiavi avendo sviluppato una particolare predilezione per la varietà, capace di apportare finezza alle cuvée equilibrando le personalità di Chardonnay e Pinot Nero, ha portato avanti una scelta controcorrente che si è rivelata vincente. "La natura ha cambiato i suoi equilibri e sta valorizzando i suoi figli minori", spiega Alessandro Schiavi, contitolare e responsabile tecnico di Mirabella, "ma il Pinot Bianco è rimasto tale e quale e oggi i suoi aspetti meno interessanti si sono rivelati grandi pregi. È una varietà capace di disegnare un nuovo futuro per il Franciacorta". Il ciclo vegetativo più breve e la maturazione anticipata rispetto allo Chardonnay consentono al Pinot Bianco di mantenere eccellenti livelli di acidità anche nelle annate calde, ormai sempre più frequenti. Ma soprattutto il riscaldamento globale ha minimizzato le note criticità dell’uva, mentre la pianta si sta mostrando molto meno sensibile alle malattie del legno, su tutte flavescenza e legno nero.

Per capirne ancora meglio le sue notevoli possibilità, l’area verde di 4 mila metri quadri attigua alla cantina accoglie dal 2022 un vigneto-collezione: 14 filari con 200 barbatelle dei cloni disponibili (due tedeschi, due francesi e tre Rauscedo). Il sistema di allevamento è Guyot semplice con portainnesto K5BB, particolarmente resistente agli stress idrici.

Due filari saranno impiantati nei prossimi giorni con 200 barbatelle del clone Mirabella. I tecnici dell’azienda hanno infatti prelevato dalla storica vigna Mirabella alcuni campioni di legno, successivamente analizzati con test PCR per identificare la presenza di virosi. I legni totalmente sani sono stati innestati a febbraio 2022 da Padergnone Vivai Viticoli Cooperativi che ha allevato 300 piante nel suo barbatellaio, ora pronte per la messa a dimora. L’operazione consentirà di studiare l’evoluzione in campo delle discendenti delle vigne anziane, che diventeranno “madri” dei futuri impianti.

Il progetto, in costante aggiornamento, è illustrato nella sezione Crescere il Pinot Bianco del sito Mirabella.
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