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Il rigore di Gianfranco Teotino, Balotelli bocciato di nuovo ma non ha senso scagliarsi contro di lui

25 giugno 2014 | 16.07
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Mario Balotelli (Infophoto) - INFOPHOTO
Mario Balotelli (Infophoto) - INFOPHOTO

Non ha perso soltanto una nazionale, ha perso una nazione. Parliamo di calcio, naturalmente, ma nel calcio italiano di oggi si rispecchiano tutti i mali di un Paese che fa fatica a rialzarsi dalla crisi più grave del dopoguerra. Ed è per questo, perché stiamo parlando della seconda eliminazione mondiale consecutiva in un primo turno, perché registriamo gli effetti di un crollo che negli ultimi 15 anni ha portato alla retrocessione il nostro intero sistema calcio, che non ha poi molto senso scagliarsi così contro Balotelli.

Certo, in questo Mondiale è stato bocciato per l’ennesima volta all’esame di maturità. Anche se c’erano tutte le condizioni per superarlo: la fiducia dell’allenatore, una buona preparazione (fisica), l’entusiasmo che avrebbe dovuto caricarlo ulteriormente dopo il buon debutto bagnato addirittura dal gol decisivo. Chissà, forse questa avventura brasiliana darà la svolta definitiva alla sua carriera: non sarà il campione che avrebbe potuto essere. Le sue tempeste interiori - quel passare in pochi secondi dalla tronfia esposizione di muscoli alle lacrime, dall’annuncio di matrimonio all’ennesima lite con la fidanzata - non lo aiutano.

Ma non l’aiuta nemmeno sapere che al primo errore tutti si accaniranno contro di lui. Anche Prandelli. Che l’ha tolto dopo il primo tempo. Sì, era andato male. Ma chi, a partire dal commissario tecnico e dalle sue scelte confuse, stava andando bene? Appare inaccettabile anche la fatwa decretata nei suoi confronti da Buffon e De Rossi. Magari Balotelli dà l’impressione di non impegnarsi sempre al massimo. Chissà se è così. La sua autodifesa odierna su Istagram ha qualcosa di struggente. Dà l’impressione di uno che si sente ancora non accettato, nel centro del mirino, solo per le sue origini africane, che rivendica con orgoglio al pari della sua decisione di essere italiano. In una parola, perché è nero. Purtroppo probabilmente c’è un fondo di verità. E la vecchia guardia che accusa lui (e gli altri giovani) di avere rovinato tutto è la stessa che per la prima volta dagli Anni Sessanta ha rimediato due eliminazioni consecutive al primo turno dei Mondiali.

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