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Euro 2016: Il rigore di Teotino, poco spettacolo è colpa di Platini

21 giugno 2016 | 16.41
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Il gallese Gareth Bale (Foto AFP) - AFP
Il gallese Gareth Bale (Foto AFP) - AFP

Tre delle ultime cinque partite sono finite 0-0. Nelle altre due sono stati segnati quattro gol, tre dei quali realizzati dal Galles di Gareth Bale. Cioè, nelle ultime cinque, una media di meno di un gol a partita. Si gioca piuttosto male, soprattutto mancano le emozioni. Strano in un manifestazione di così alto livello. Non vale neppure la scusa del caldo: solo da un paio di giorni il tempi si è rimesso al bello nel Sud della Francia, al Centro e al Nord sembra ancora di essere in autunno, l’ideale per rigenerare giocatori giunti piuttosto spossati a fine stagione.

E’ il format della manifestazione a essere completamente sbagliato. Intanto le 24 squadre ammesse. Troppe. Calcolando il numero di Federazioni europee (54) e quello delle Federazioni di tutto il mondo (209), fatte le proporzioni, è come se alla fase finale di un Mondiale fossero ammesse una novantina di squadre.

L’europeo extra-large è un lascito di Platini, come se non bastassero i suoi intrallazzi con Blatter che gli sono costati poltrona e squalifica. Un tentativo, definiamolo pure populista, di dare spazio alle nazionali più piccole e povere (e conquistare così i loro voti...). A totale detrimento della qualità dello spettacolo.

Il regolamento poi è farraginoso: il meccanismo di ripescaggio delle migliori terze moltiplica in campo gli atteggiamenti calcolati, in una manifestazione che dovrebbe avere il suo bello proprio negli scontri diretti, o sei dentro o sei fuori.

Inoltre, le grandi favorite, per risparmiare energie in una competizione così lunga, sono quasi tutte partite piano, sapendo che in un modo o nell’altro si sarebbero qualificate. Tutto questo può comportare, a frittata sfatta, un tabellone finale del tutto squilibrato, magari con un quarto di finale fra Italia e Germania e un altro fra Galles e Belgio.

Per il futuro, sarà bene innestare una rapida retromarcia. Bloccando anche sul nascere l’idea del nuovo presidente della Fifa Infantino, uno cresciuto alla scuola dei Blatter e dei Platini, di allargare il Mondiale a 40 squadre. Sarebbe l’ultima follia.

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