Il Vangelo chiama Giuseppe uomo giusto, come erano stati chiamati gli antichi patriarchi d'Israele. Nel linguaggio divenuto ormai tradizionale Giuseppe è chiamato padre putativo. Se da una parte questo titolo salvaguarda il concepimento verginale del Cristo, dall'altra non esprime pienamente il rapporto di paternità esistente tra Giuseppe e il Salvatore. Pio XII lo propone anche come esempio a tutti gli operai e fissa al primo maggio la festa di san Giuseppe lavoratore, che "nobilitò l'umana fatica, sorretto e allietato dalla convivenza di Gesù e Maria" ed "esercitando la sua arte con impegno e virtù mirabile, divenne maestro di lavoro a Cristo Signore che non disdegnò di essere detto figlio del carpentiere".