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Comunicato stampa

Il successo del Venture Capital: intervista a Gianluca Rubeo, fondatore di “The Olaf Capital”

22 giugno 2021 | 09.30
LETTURA: 4 minuti

Il successo del Venture Capital: intervista a Gianluca Rubeo, fondatore di “The Olaf Capital”

Milano, 22 Giugno 2021. Negli ultimi anni il mondo della finanza sta cambiando radicalmente, con l’evoluzione delle strategie di investimento e l’approccio con il quale i player di mercato decidono di operare. La nascita di nuovi settori, l’esigenza di trovare nuovi canali di finanziamento rispetto ai tradizionali, collegata alle difficoltà di reperire capitali per le start up innovative, e la maggiore attenzione degli investitori non più verso progetti “mordi e fuggi” ma indirizzata verso iniziative scalabili nel medio lungo termine, ha completamente rivoluzionato il modo di finanziare, aprendo a scenari nuovi e dalle grandi opportunità. Per comprendere meglio questo cambiamento, abbiamo intervistato Gianluca Rubeo, fondatore della Holding di partecipazione finanziaria “The Olaf Capital”.

Cos’è Olaf Capital e perché nasce?

Olaf Capital è un veicolo che nasce con l’idea di effettuare operazioni d’investimento nel mondo dell’economia reale, attraverso l’acquisizione di quote di partecipazione minoritarie in Start Up innovative e PMI più mature.

Qual è il processo di selezione che porta a decidere quale start up supportare?

Si parte dalla valutazione dell’idea per poi passare all’analisi del business plan, ma la parte che ritengo veramente fondamentale è la conoscenza del team dei founder e della squadra che compone la guida del progetto

Quali sono i motivi della grande crescita del Venture Capital?

Il VC in Italia è cresciuto moltissimo negli ultimi anni, pur essendo ancora distanti dalle realtà degli altri Paesi Ue per non parlare di quelle USA gli investimenti crescono a ritmo sostenuto. La motivazione di questa crescita va ricercata sicuramente in un cambiamento culturale che ha portato ad allargare gli orizzonti d’investimento, non considerando appunto solo la finanza tradizionale ma guardando anche alle realtà innovative, il Covid poi ha assunto un ruolo fondamentale accelerando la transizione verso il digitale che stava avvenendo ma sicuramente con la velocita che abbiamo visto a partire dall’inizio della Pandemia.

Come cambia la figura dell’investitore rispetto alla finanza tradizionale? Chi è quindi il venture capitalist del 2021?

La differenza principale, fatto salvo il diverso processo d’investimento e la disintermediazione dell’operazione dell’investimento, in quanto il VC entra direttamente nel capitale della Partecipata, è la spinta che può dare alla Start up sicuramente fornendo risorse economiche ma anche portando benefici mettendo a disposizione il proprio network relazionale e professionale, tutto questo a fronte di un assunzione di rischio importante ma con la possibilità di generare plus valore molto alto al momento della exit.

Che differenza c’è tra un venture capitalist e un angel investor?

Un business angel investe capitali propri, invece un venture capitalist quasi sempre ha a sua volta degli investitori professionali che apportano le risorse che verranno utilizzate nelle operazioni d’investimento.

Quali sono le maggiori criticità del Venture Capital in Italia e quali differenze ci sono con il resto del Mondo?

La criticità maggiore è sicuramente la dimensione dell’ecosistema ancora troppo piccolo e la poca cultura d’investimento verso attività ad alto tasso di fallimento, e proprio la visione che abbiamo in Italia del fallimento che zavorra l’espansione sia dei progetti sia delle raccolte di capitali. Nel mondo anglosassone il fallimento non è mai stato visto come elemento esclusivamente negativo ma bensi per certi versi anche apprezzato per l’intraprendenza che viene messa in luce dall’idea, un fallimento oggi è portatore di esperienza ed avvicina sempre di più al successo domani, in Italia è un marchio difficilmente cancellabile e indicativo di poca affidabilità dei giovani imprenditori.

Quali sono i principali vantaggi per l’investitore nel supportare una start up innovativa?

Un ritorno potenziale in termini economici che qualora si raggiunga un liquidity event, in genere acquisizione o quotazione ,di media si aggira intorno al 300-500%. Inoltre l’investimento in Start o Pmi innovative oggi è fiscalmente incentivato in maniera forte, essendo detraibile il 50% dell’investimento.

Quali sono gli obiettivi di Olaf e le leve sulle quali punta per la crescita?

Gli obiettivi di Olaf sono quelli di arrivare come primo step al raggiungimento di un portafoglio in partecipate di 1.000.000 di euro, la creazione di club deal specifici per ogni singola operazione, crediamo, possa essere lo strumento per potervici arrivare. Come supporto a tutto quanto diamo grande attenzione all’attività di networking e di marketing digitale, ci confrontiamo con Incubatori e Fondi, tipo LVENTURES e LUISS ENLABS, monitoriamo costantemente le campagne dedicate alle Start up che scelgono l’Equity Crowdfunding come strumento di funding ed entriamo in contatto con i principali portali che svolgono questa attività, tipo MAMACROWD-BACKTOWORK-DOORWAY.

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Sito web: https://theolafcapital.it/

Responsabilità editoriale: TiLinko.it – Img Solutions srl

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