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Il WP stronca la cerimonia di apertura: ci sarebbero volute le Pussy Riot

08 febbraio 2014 | 14.05
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Il WP stronca la cerimonia di apertura: ci sarebbero volute le Pussy Riot

Sochi, 8 feb. (Adnkronos/Washington Post) - Il Washington Post esce dal coro e stronca la cerimonia di inaugurazione (FOTO) delle olimpiadi invernali che si è svolta ieri allo stadio Fisht di Sochi, paragonandola alla ''versione russa di Mad Men'' (la patinata serie televisiva americana che racconta la storia della seconda metà del Novecento attraverso i creativi di un'agenzia di pubblicità di New York, ndr).

La Russia ieri, si legge, ha dimostrato la sua capacità ''di occupare il suo posto nella bizzarra arte delle cerimonie di inaugurazione buone per qualsiasi posto al mondo, in cui un millennio di storia gravosa puo' essere trasformata in un'opera di arte performativa high tech e, perché no, anche carina''. ''Congratulazioni, Russia. Con la magia dello show-biz, sei riuscita a ridurre la tua storia a quella di un qualunque altro paese'', si sottolinea. Per rendere conto della banalizzazione della storia a cui il pubblico ha assistito ieri, si cita uno degli interventi del commentatore della diretta della Nbc negli Stati Uniti, Matt Lauer: ''La Russia imperialista sta per essere spazzata via da due eventi importanti, la rivoluzione russa e questo spot pubblicitario''.

''Chiunque cerchi il materiale per borse di studio qui, sbaglia posto. Si tratta più di una versione kitsch della storia russa'', ha commentato secco David Remnick, direttore del New Yorker, nonché ex corrispondente a Mosca e attento analista della politica e della cultura russa, chiamato come consulente dall'emittente americana per la trasmissione di ieri.

''Anche tenendo conto di tutta la bellezza effimera e precisione di esecuzione, la cerimonia di apertura dei giochi di Sochi ci ricorda un altro problema che tanto spesso colpisce lo spirito olimpico: la noia. Sembra un incarico per le Pussy Riot'', conclude l'articolo del Washington Post.

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