cerca CERCA
Giovedì 25 Aprile 2024
Aggiornato: 20:47
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Ilva, chiesto rinvio a giudizio per Vendola: se difesa lavoratori è reato sono colpevole

06 marzo 2014 | 17.57
LETTURA: 3 minuti

Ilva, chiesto rinvio a giudizio per Vendola: se difesa lavoratori è reato sono colpevole

Taranto, 6 mar. (Adnkronos/Ign) - La Procura della Repubblica del Tribunale di Taranto ha chiesto al giudice per le udienze preliminari il rinvio a giudizio per i 50 indagati, nell'ambito dell'inchiesta sul presunto disastro ambientale dell'Ilva e sulle presunte pressioni che sarebbero state esercitate per ammorbidire i controlli sullo stabilimento siderurgico. Il rinvio a giudizio è stato richiesto anche per il patron dell'Ilva Emilio Riva e per il governatore della Puglia Nichi Vendola. L'accusa nei confronti del governatore è di concorso in concussione aggravata.

Secondo l'accusa avrebbe cercato di esercitare pressioni sul direttore dell'Arpa Giorgio Assennato, anche lui indagato per favoreggiamento personale. Nell'inchiesta sono indagate anche tre società.

Tra gli indagati ci sono anche i figli di Riva Nicola e Fabio, l'ex direttore dello stabilimento Luigi Capogrosso, il responsabile relazioni esterne Girolamo Archinà, l'ex presidente del consiglio di amministrazione Bruno Ferrante, l'ex presidente della Provincia Gianni Florido, l'attuale sindaco Ippazio Stefano, il deputato ed ex assessore regionale Nicola Fratoianni, l'assessore all'Ambiente in carica Lorenzo Nicastro, funzionari ministeriali, regionali, altri politici locali, un sacerdote, un docente universitario, altri ex dirigenti del siderurgico e il cosiddetto 'governo ombra' dell'Ilva.

''Nonostante il dolore e la tristezza che provo in questo momento, non intendo mutare lo stile con cui ho reagito, sempre, a iniziative giudiziarie che mi chiamavano in causa - ha dichiarato Vendola - Persino quando ci si sente feriti e umiliati da una grande ingiustizia, non bisogna mai perdere fiducia nella forza della giustizia''.

''Per decenni - ha aggiunto - a Taranto nessuno ha visto niente e troppi hanno taciuto. Io no. Per decenni gli inquinatori hanno comprato il silenzio e il consenso politico, sociale e dei media. Con regali, finanziamenti, forniture, subappalti e favori. Io no. I miei collaboratori no''.

"Abbiamo difeso la fabbrica e i lavoratori. Se questo è un reato sono colpevole - ha sottolineato ancora Vendola - Ma abbiamo agito nel rispetto di quei principi costituzionali che ci prescrivono di contemperare beni e diritti fondamentali per i cittadini, come salute e lavoro. Questo è il preciso dovere di chi governa, anche affrontandone le responsabilità e le conseguenze più dolorose''.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza