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Milano Design Week 2019: la carica dei cavalli di design sull'Ippodromo SNAI San Siro

02 aprile 2019 | 11.29
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Milano Design Week 2019: la carica dei cavalli di design sull'Ippodromo SNAI San Siro

Da mercoledì 10 aprile e per tutta la design week i tredici Cavalli di Design saranno esposti all’Ippodromo. Poi invaderanno pacificamente Milano.

Milano, 2 aprile 2019 - In occasione dei cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, la statua bronzea del Cavallo di Leonardo custodita all’Ippodromo Snai San Siro è protagonista di un importante progetto di valorizzazione. Il Leonardo Horse Project, ideato da Snaitech e patrocinato dal Comune di Milano che lo ha inserito tra i principali eventi del palinsesto Leonardo500, celebra la ricorrenza con la realizzazione di riproduzioni in scala dell’opera, personalizzate da artisti e designers di fama internazionale.

Mercoledì 10 aprile un opening party svelerà i 13 Cavalli di Design che saranno disposti attorno alla statua equestre all’ingresso del parco dell’Ippodromo, dove rimarranno esposti per tutta la Milano Design Week 2019. Al termine della manifestazione i Cavalli di Design saranno dislocati in zone simbolo della città di Milano, dove rimarranno fino a ottobre, così da far conoscere al più ampio numero possibile di cittadini e turisti la splendida statua equestre e celebrare il genio di Leonardo come “primo designer della storia”.

“I Cavalli di Design sono il nostro omaggio alla città, al genio di Leonardo e allo splendido monumento equestre che abbiamo il privilegio e l’onore di custodire all’Ippodromo – spiega Fabio Schiavolin, Amministratore Delegato di Snaitech –. Dopo le centinaia di migliaia di visitatori degli ultimi tre anni, con il Leonardo Horse Project vogliamo confermare l’Ippodromo Snai San Siro casa dei milanesi ma anche nuova location per la settimana del design, certi del crescente interesse per questo meraviglioso luogo”.

Il 10 aprile dalle 22.30 il Grand Opening del Leonardo Horse Project sarà aperto gratuitamente a tutti e vedrà avvicendarsi deejay di fama internazionale: la performance di Lele Sacchi introdurrà al back to back Marcelo Burlon vs International Special Guest. Nel corso della serata il Cavallo di Leonardo sarà protagonista di uno show di video-mapping che ne ripercorre la storia e il progetto. Accanto alla monumentale statua bronzea saranno esposti i 13 Cavalli di Design decorati dagli eccezionali artisti selezionati dalla curatrice Cristina Morozzi.

L’installazione all’Ippodromo sarà accompagnata da una mostra multimediale realizzata in collaborazione con il Museo della Battaglia e di Anghiari con la curatela di Gabriele Mazzi, direttore dello spazio museale toscano. Gli studi anatomici sull’animale, gli schizzi, i disegni e i cartoni preparatori della pittura murale mai realizzata da Leonardo della battaglia di Anghiari saranno il principio di un racconto che tocca alcuni aspetti della personalità dell’artista e della sua formazione.

Il Grand opening sarà anche l’occasione per scaricare l’app di realtà aumentata Leonardo Horse Project, grazie alla quale sarà possibile vivere in un’esperienza immersiva la storia del Cavallo di Leonardo, vedere le interviste degli artisti che hanno interpretato le riproduzioni e approfondire gli studi equestri fatti dal genio toscano. L’app contiene anche una sezione dedicata ai bambini, che attraverso una caccia al tesoro e degli indovinelli potranno scoprire l’ippodromo e approfondire la conoscenza di Leonardo da Vinci.

I TREDICI CAVALLI DI DESIGN (le foto posso essere scaricate a questo link)

MARKUS BENESCH
Colornori, dal coreano giocare con il colore, è il nome del progetto realizzato dal designer tedesco. I nastri colorati e infiniti avvolgono tutta la superficie e visualizzano il movimento vigoroso del cavallo divenendo così decoro del suo manto dal muso fino ad arrivare agli zoccoli. La ricerca giocosa e la sperimentazione con forme e cromie sono gli aspetti con cui Markus Benesch decide di omaggiare la versatilità del genio leonardiano.

MATTEO CIBIC
La visione rivoluzionaria di Leonardo applicata tanto alla tecnologia quanto all’arte e il suo eterno vagare tra arti e scienze, sono gli elementi che ispirano e attraggono Matteo Cibic. Il designer, affascinato dagli studi sulle figure equestri, realizza il suo progetto in una chiave puramente ornamentale e minimalista. L’oro diviene l’elemento centrale di una decorazione che passa attraverso l’esaltazione di alcuni elementi: la gorgiera che lo incorona, le staffe di buon auspicio e il morso.

SERENA CONFALONIERI
Un guerriero fiero e deciso, ma anche colorato e gentile racconta i colori e l’energia di tante culture, la guerra e la calma. Il suo vestito accoglie il design e la moda, la tecnica e la fantasia. Il cavallo di Serena Confalonieri è un tributo a Milano, la metropoli sfaccettata che accoglie e respinge, che produce e che crea, in grado di calcolare ma anche di immaginare, così come faceva Leonardo.

SIMONE CRESTANI
L’unicorno di Simone Crestani, abbagliato dallo scintillio del suo gingillo perde la sua agilità e forza, si rallenta nell’illusione di una migliore apparenza.
Incapace di impennarsi e sfidare il nemico, la sua vanità finisce col costringerlo a testa bassa. Il corno è realizzato in vetro lavorato a mano applicato ad una maschera in cuoio nero che copre il muso mentre agli zoccoli sarà applicata la foglia d’oro.

ROBERTO FRAGATA
Watching Into His Mouth è il claim che lo stilista utilizza per sottolineare, con vena ironica e lievemente dissacratoria, il rispetto con cui si è avvicinato al progetto andando ad aggiungere contenuti all’opera di Leonardo.
Ne fa una vera e propria decorazione discostandosi dalla sua espressione artistica e realizzando così un cavallo dalla livrea dorata e decorata da un neon fluorescente dalle tonalità pop.

VITO NESTA
L’ispirazione è Leonardo pittore dei dettagli, delle minuzie e dei particolari. Con il progetto Prospettiva di Perdimento Vito Nesta sceglie uno dei quadri più conosciuti di Leonardo, la Gioconda, concentrandosi sullo studio del paesaggio che circonda la misteriosa figura femminile. La grande veduta paesistica della campagna toscana diviene così decoro pittorico della livrea del cavallo, in cui il protagonista è il ponte di Buriano raffigurato da punti di vista diversi in entrambi i fianchi della figura equestre.

MARIO TRIMARCHI
Tempo dell’eternità, tempo dell’attimo che fugge. Una riflessione sulle pieghe del tempo, tra passato e futuro, guida il progetto Eternità di Mario Trimarchi che disegna un cavallo che ha viaggiato nei secoli attraversando luoghi e mondi diversi. I segni di questo viaggio caratterizzano il suo manto e lo costellano, in una raccolta di simboli reali e immaginari che spaziano dalle tracce delle grotte di Altamira, passando per le cavalcate delle Amazzoni e arrivando fino allo stemma degli Sforza.

DANIELE PAPULI
Eolonard nasce dall’anagramma tra il nome di Leonardo e quello di Eolo, dio dei venti.
Il cavallo di Daniele Papuli eredita il sogno tutto leonardiano di librarsi nell’aria, superando i limiti della materia. Lo scultografo realizza così una struttura alare in polipropilene, capace di muoversi per accentuare, in un gioco di sovrapposizioni lineari, il movimento di rotazione e il dinamismo delle ali stesse accompagnate da un frammento di cielo blu.

ELENA SALMISTRARO
Napayshni e Elena Salmistraro ci portano in America, con la volontà precisa, per ammirazione e consapevolezza, di allontanarsi sia geograficamente sia idealmente dal lavoro di Leonardo. La venerazione e il rispetto per questi animali, ripresa dalla cultura dei nativi americani, si traduce in simboli carichi di magia, che conferiscono poteri superiori in una sorta di armatura magica. Il Cavallo di Leonardo diviene così il condottiero vincente, il protettore della comunità, il Cavallo tra i cavalli.

MARCEL WANDERS
Le innovazioni di Da Vinci sono sempre state una fonte di ispirazione per Marcel Wanders, una guida a cui affidarsi tanto per il passato quanto per il futuro.
Il designer olandese decide di avvicinarsi al progetto realizzando una riproduzione di se stesso in sella al cavallo nelle vesti di mago colto nell’atto di estrarre un coniglio dal cappello.

MARCELO BURLON
Dare una seconda vita e una seconda pelle al Cavallo di Leonardo è il focus principale dell’approccio al progetto di Marcelo Burlon. Il creativo decide di trasformare la figura equestre in un altro animale, customizzando la superficie che lo compone con colori accesi e forme lineari che lo ricoprono completamente, includendo anche il basamento; l’iconografia scelta diviene così un richiamo al mondo della musica e della moda.

ANDREA MANCUSO - ANALOGIA PROJECT
Una preziosa gualdrappa, che richiama la tradizione medievale e rinascimentale, orna il cavallo nato dalla collaborazione tra Andrea Mancuso e lo studio di moda Miaoran.
I tessuti, della storica casa veneziana Rubelli, diventano protagonisti e avvolgono completamente la silhouette del cavallo, creando un pattern di colori e fantasie differenti. Un omaggio all’attenzione ai dettagli, ai materiali e alla sperimentazione che Leonardo rivolgeva anche al campo della tessitura.

ANTONIO MARRAS
Lo stilista decide di vestire il Cavallo di Leonardo con l’intento di coprirlo, ripararlo e proteggerlo. Le coperte militari divengono lo strumento perfetto per raggiungere questo obiettivo. La trama di ogni coperta viene tagliata, cucita e ornata con dettagli ed elementi che Antonio Marras recupera da abiti già esistenti, cosicché il vissuto di ogni elemento possa concorrere a creare una storia nuova e condivisa.

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