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Comunicato stampa

Il Consiglio di amministrazione della Banca di Credito Cooperativo di Brescia approva il progetto di bilancio chiuso al 31/12/2016 e propone all'Assemblea dei Soci di aderire al costituendo Gruppo Bancario Cooperativo promosso da Cassa Centrale Banca

30 marzo 2017 | 18.32
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Il Consiglio di amministrazione della Banca di Credito Cooperativo di Brescia approva il progetto di bilancio chiuso al 31/12/2016 e propone all'Assemblea dei Soci di aderire al costituendo Gruppo Bancario Cooperativo promosso da Cassa Centrale Banca

• Patrimonio netto 241,4 milioni (+1,8%), compreso l’Utile dell’esercizio 2016 di 2,2 milioni (+16,4%);
• CET 1 capital ratio 17,95%;
• Crediti deteriorati (totale di sofferenze, inadempienze probabili e scaduti):
- tasso di copertura (coverage) 54,1%;
- incidenza deteriorati lordi su impieghi 12,7%; incidenza deteriorati netti su impieghi 6,3%;
• Crediti deteriorati netti / Patrimonio netto 40,4%;
• Il CdA proporrà all’Assemblea dei Soci di aderire al Gruppo Bancario Cooperativo promosso dalla trentina Cassa Centrale Banca.

Il Consiglio di amministrazione della Banca di Credito Cooperativo di Brescia, presieduta da Ennio Zani e diretta da Giorgio Pasolini, ha oggi deliberato, all’unanimità e con il parere favorevole del Collegio sindacale, di approvare il progetto di bilancio chiuso al 31/12/2016 e di proporre all’Assemblea dei Soci l’intenzione di aderire al Gruppo Bancario Cooperativo promosso dalla trentina Cassa Centrale Banca.

BILANCIO CHIUSO AL 31/12/2016

La solidità della banca trova conferma nell’entità del suo patrimonio, pari a 241 mln, che la colloca a fine 2016 tra le prime 10 Bcc a livello nazionale. La solidità è misurata anche dal coefficiente CET 1 (capitale primario / attività di rischio ponderate) pari al 17,95%. Il patrimonio è effettivo, in quanto non soggetto a erosioni da perdite per insufficienti svalutazioni, come attestato dall’elevato tasso di copertura dei crediti deteriorati, pari al 54,1% rispetto ad una media di sistema del 46,4% al 30/6/2016. E come si deduce dalla bassa incidenza dei crediti deteriorati netti sul patrimonio netto tangibile, pari al 40,4%.

La raccolta globale della Banca sfiora i 3 miliardi raggiungendo il valore complessivo di 2 miliardi e 968 milioni di euro ed evidenziando un incremento del 4,1% sul bilancio precedente. La raccolta diretta è stabile a 2 miliardi e 340 milioni, mentre la raccolta indiretta, pari a 628 milioni, aumenta del 23%, con le gestioni patrimoniali di Cassa Centrale Banca (259 milioni) incrementate del 57% e i fondi d’investimento del 32%.

L’ammontare netto degli impieghi verso la clientela è pari a 1 miliardo e 550 milioni di euro, in crescita dell’1,2%, mentre gli impieghi disintermediati dalla Banca (in prevalenza per operazioni di leasing e finanziamenti in pool) aumentano del 6,6% e chiudono a 240 milioni di euro. Il totale degli impieghi, diretti e indiretti, si attesta a 1 miliardo e 790 milioni di euro, in aumento dell’1,9% rispetto al 2015. Il sostegno a famiglie e imprese si è concretizzato nell’effettiva erogazione, durante l’anno 2016, di nuovi finanziamenti per complessivi 290 milioni (+18%), di cui 132 milioni ai privati (+15%) e 158 milioni alle aziende (+21%).

La diminuzione dei tassi ha comportato una flessione pari al 3% del margine finanziario prodotto dalla gestione denaro, che nel confronto con i dati di bilancio 2015 (privi dei dati del primo semestre 2015 dell’incorporata Bcc di Verolavecchia) si trasforma in un formale incremento del 5,6%. Il dato è accompagnato dalla crescita delle commissioni nette (+13,9%) che coprono per l’89% i costi del personale.
In linea con il sistema, diminuiscono gli utili su titoli (-15 milioni), che assorbono e giustificano il decremento di 10 milioni (-15,7%) del margine di intermediazione.

La struttura operativa si è contratta da 386 a 382 addetti. La rete territoriale sale da 59 a 60 filiali con l’apertura, a gennaio 2017, dello sportello di Bassano Bresciano. Tutte le filiali sono insediate in provincia di Brescia, tranne lo sportello di Grumello del Monte insediato nella bergamasca. Una connotazione che fa della Bcc di Brescia la maggiore banca locale bresciana: “la banca bresciana per i bresciani”.

La compagine sociale è formata da 6.025 soci, con un saldo incrementale di 323 soci rispetto al 2015. I nuovi soci ammessi nel 2016 sono stati 468. L’ammontare complessivo del capitale sociale è pari a 10,7 milioni di euro ed evidenzia un aumento del 2,2%.

L’attenzione concreta che da sempre la Banca riserva ai Soci e alle comunità locali trova molteplici forme di espressione e fra queste vi è anche il riconoscimento dei ristorni a favore dei soci. La Banca è stata la prima in Italia ad applicare nel mondo del credito, sin dall’anno 1998, un meccanismo di ristorno a favore dei soci ai quali, dal 1998 sino ad oggi, sono stati a tale titolo distribuiti ben 15 milioni e 230 mila euro.

Il bilancio 2016 chiude con un utile d’esercizio di euro 2.160.457,79 che il Consiglio di amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea dei soci di destinare come segue:
- alla Riserva legale l'ammontare di euro 1.512.320,45 pari al 70% dell'utile netto;
- al Fondo mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione, l'ammontare di euro 64.813,73 pari al 3% dell'utile;
- alla Riserva indivisibile a destinazione generica euro 2.884,86;
- ai Soci a titolo di "dividendi" l'importo di euro 174.472,56 corrispondente all’1,7% ragguagliato al capitale;
- ai Soci a titolo di "ristorni" l'importo di euro 320.966,19 quale vantaggio mutualistico attribuibile in proporzione alla operatività intrattenuta con la banca durante l'anno, in base ai criteri disciplinati nell'apposito regolamento interno;
- al Fondo beneficenza e mutualità la quota di utili residua pari a euro 85.000,00. Si precisa che i dati di bilancio sono in corso di ordinaria verifica da parte del Collegio sindacale e della Società di revisione.

"CASSA CENTRALE BANCA" SARA' PROPOSTA AI SOCI COME FUTURA CAPOGRUPPO

Il Consiglio di amministrazione, all’unanimità e con il parere favorevole unanime anche del Collegio sindacale, del Direttore generale e di tutta la struttura dirigenziale, ha deliberato di proporre ai Soci (riuniti in assemblea il prossimo 28 maggio) l’adesione alla trentina Cassa Centrale Banca (CCB) come capogruppo del futuro Gruppo Bancario Cooperativo (GBC), la cui operatività è prevista a partire dal 1° luglio 2018. La proposta, come disposto da Banca d’Italia a inizio gennaio 2017, sarà deliberata dall’Assemblea dei soci in occasione dell’approvazione del bilancio 2016. Degli esiti sarà data comunicazione, sia alla rispettiva capogruppo sia alla Banca d’Italia, entro i successivi 10 giorni.

“La decisione giunge al termine di un vaglio approfondito e ampiamente partecipato” chiarisce il Presidente Ennio Zani “protrattosi dall’estate scorsa, che ha visto intensamente impegnati gli Organi sociali, la Direzione e i collaboratori responsabili delle principali funzioni aziendali, anche in ripetuti incontri di approfondimento con i vertici di entrambe le aspiranti Capogruppo. Le attività hanno poi subìto un’accelerazione a fine anno 2016, quando abbiamo dovuto prendere atto che l’auspicata soluzione del Gruppo Unico, per la quale ci eravamo spesi convintamente in più occasioni e in sedi diverse, è venuta meno per colpe, a nostro avviso, attribuibili ad entrambe le parti”.

Le valutazioni per la scelta del GBC hanno interessato tutti gli aspetti rilevanti per le Bcc e le Capogruppo.
In particolare, l’attenzione è stata posta, perché considerati come maggiormente decisivi, su 44 profili d’impatto (aventi pesi differenti) riconducibili a 9 aree: 1) vigilanza BCE, 2) patrimonializzazione, 3) governance societaria capogruppo, 4) governance aziendale bcc, 5) interventi preliminari, 6) informatica, 7) prodotti e servizi, 8) sostenibilità del GBC, ed infine 9) sentiment e motivazione aziendale. La valutazione di sintesi ha visto prevalere i giudizi a favore di CCB.

L’analisi dei Gruppi Bancari Cooperativi in formazione, in assenza di adesioni definitive e dei piani industriali (oltre che delle bozze del contratto di coesione e dell’accordo di garanzia solidale) è stata condotta sulle migliori stime disponibili e sui dati al 31/12/2015, aggregati in presenza di successive fusioni.

“La scelta di Cassa Centrale” precisa il Direttore generale Giorgio Pasolini “dà continuità al nostro modo di fare banca anche nel nuovo scenario che ci obbliga ad aderire a un Gruppo Bancario Cooperativo, per proseguire la nostra storia ultracentenaria di banca cooperativa mutualistica sorta nel 1903. È una opzione naturale quella fatta a favore di CCB, considerato che l’80% dei servizi ci sono già forniti dai trentini, compresi quelli informatici e del risparmio gestito. E’ da più di 15 anni che apprezziamo la loro efficienza. Come fornitore Cassa Centrale Banca è un ottimo partner: siamo certi che lo sarà anche come capogruppo. Anche i rapporti con Iccrea sono sempre stati buoni, pur se non prevalenti. Il nostro auspicio, quindi, è che Cassa Centrale e Iccrea, chiusa la campagna delle adesioni, sappiano trovare spazi per attivare collaborazioni sinergiche valorizzando le eccellenze presenti in entrambe. Da parte nostra c’impegneremo affinché i due gruppi siano da subito collaborativi e non conflittuali”.

Infine, anche l’aspetto della patrimonializzazione delle due aspiranti Capogruppo è stato attentamente valutato e pesato, giungendo alla conclusione che il superamento da parte di Cassa Centrale Banca della soglia minima patrimoniale di 1 miliardo è non soltanto un obiettivo realistico, ma un traguardo, ormai, a portata di mano. Così come non dovrebbe essere un problema, per le Bcc che aderiscono a CCB, il possesso di azioni di Iccrea Banca, posto che al normale smobilizzo per cessione, è previsto che possa affiancarsi anche il concambio con azioni CCB.

Ulteriori informazioni: info@bccbrescia.it

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