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Comunicato stampa

Festival Nazionale dell’Economia Civile: prima giornata con Becchetti, Sachs e Zamagni

29 marzo 2019 | 17.10
LETTURA: 4 minuti

Da sinistra a destra: Leonardo Becchetti e Stefano Zamagni
Da sinistra a destra: Leonardo Becchetti e Stefano Zamagni

Ha preso il via oggi a Firenze, presso il prestigioso Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, il primo Festival Nazionale dell’Economia Civile, in programma fino al 31 marzo.

L’evento darà voce alle tante espressioni di una società civile in movimento, con uno sguardo particolarmente rivolto ai giovani, alle loro ambizioni ed ai loro progetti, ad imprenditori che creano valore sostenibile, a comunità che mettono in pratica esperienze cooperative, partecipative, capaci di generare sviluppo.

Ideato da Federcasse, la Federazione italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, progettato e organizzato con Next-Nuova Economia per Tutti e SEC-Scuola di Economia Civile, il Festival – nella tre giorni di lavoro articolati in panel – vedrà la partecipazione di oltre 80 testimoni italiani ed internazionali.

La ricerca “Ben – vivere nei territori”. Il Festival è stato anche l’occasione per presentare la ricerca “Ben-vivere nei territori”, ideata dal professor Leonardo Becchetti, co-fondatore di Next, in collaborazione con Avvenire, Federcasse, SEC (Scuola di Economia Civile) ed il contributo di oltre 60 esperti (tra cui l’ex premier Giuliano Amato).

La ricerca tiene conto di una classifica di generatività, di responsabilità civile del territorio.

oltre che di ben vivere. Per “generatività” viene inteso la capacità di incidere positivamente nella vita di altri esseri umani. Come primo elemento la ricerca ha evidenziato quanto non sia solo il benessere materiale a far vivere bene in una città, bensì altri fattori.

“Ben-vivere nei territori” a differenza di altri studi, infatti, non tiene in considerazione solo indicatori di tipo economico, ma anche temi di tipo sociale come la capacità di accoglienza, la cura per l’ambiente, il turismo e la cultura, l’impegno civile, la capacità di offrire posti di lavoro, legalità, sicurezza, salute e servizi alla persona.

La capitale italiana del Ben-Vivere è quindi Bolzano con 103,41 punti, seguita a ruota da Trento (100,85 punti) e Pordenone (100,08 punti). Il Friuli si dimostra una regione particolarmente votata al benessere, in quanto oltre a Pordenone, anche Gorizia e Udine sono nella top ten.

Nelle zone alte della classifica anche Firenze (quarta), Parma (quinta), Milano (settima) e Bologna (ottava). In difficoltà il Mezzogiorno, che vede in Bari, solo settantesima posizione, il

suo centro migliore. Maglia nera per la Calabria, che oltre al fanalino di coda Crotone, piazza al

quartultimo e terzultimo posto della classifica Reggio Calabria e Vibo Valentia.

La prima giornata del Festival. A fare gli onori di casa in apertura è stato il Sindaco di Firenze Dario Nardella: «Gli attuali indicatori dell’economia, purtroppo, non riescono a farci comprendere a pieno la situazione economica attuale. Ecco perché occorre un cambiamento. Sono fiducioso che questo festival crescerà, poiché la chiave più moderna dell’economia civile è la cultura».

Augusto Dell’Erba (Presidente Federcasse - BCC) ha dichiarato che sarà importante

«ragionare su un nuovo approccio alla finanza, capace di creare realmente utilità sociale e benessere diffuso».

Leonardo Becchetti (Direttore del Festival Nazionale dell’Economia Civile e co-fondatore di NeXt) ha sottolineato come sia «importante fare un passo avanti e capire cosa significa “generatività”. L’economia civile significa “uno+uno fa tre” e va contro la filosofia del “uno contro uno fa meno di due.

Oggi non basta avere contenuti, ma bisogna sapere comunicarli. Il mondo gira intorno alle nostre grandi scelte di consumo. Dovremmo premiare le aziende all’avanguardia nel settore dell’ambiente, attivando meccanismi partecipativi».

Stefano Zamagni (professore di economia politica all’università di Bologna e Presidente della

Pontificia Accademia delle Scienze Sociali) ha confermato: «Chi ama la libertà, punta allo sviluppo, non alla crescita. L’Economia Civile non si accontenta di progredire, ma punta a difendere la biodiversità anche imprenditoriale. L’economia ha senso solo se ha come fine il bene comune».

Jeffrey Sachs, uno dei maggiori economisti americani e Direttore del “The Earth Institute”, Columbia University, ha dichiarato: «L’economia civile nel contesto internazionale è dialogo e non contrapposizione, quindi nulla di più lontano dalla concezione di Trump America First che ha portato ad una vera e propria guerra commerciale con la Cina e non solo. Per Sachs un vero e proprio ritorno alla Guerra Fredda, un metodo sbagliato che nasce da una sorta di “ossessione “ americana per il dominio del sistema internazionale. L’amministrazione Trump mal digerisce l’ascesa economica e politica della Cina. Bene ha fatto l’Italia – sostiene Sachs – a firmare l’intesa con i cinesi dalla quale arriveranno maggiore sviluppo e investimenti . La Belt and Road Initiative è per l’Italia e per l’Europa una grande opportunità, che nel ripercorrere l’antica Via della Seta contribuirà alla crescita globale del sistema».

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