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Comunicato stampa

Biogen prevede di presentare la richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio negli Stati Uniti per aducanumab per la malattia di Alzheimer sulla base di una nuova analisi condotta su un set di dati più ampio proveniente da studi di fase III

23 ottobre 2019 | 11.59
LETTURA: 12 minuti

Una nuova analisi su un set di dati più ampio ha mostrato che aducanumab ha ridotto il declino clinico dei pazienti con malattia di Alzheimer precoce sulla base di endpoint primari e secondari

Dopo un confronto con la FDA, l’Azienda prevede di presentare richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio negli Stati Uniti all’inizio del 2020

Biogen punta a rendere disponibile aducanumab ai pazienti precedentemente arruolati negli studi clinici

I risultati positivi di questa nuova analisi sono dovuti prevalentemente a una maggiore esposizione dei pazienti arruolati a dosi elevate di aducanumab nel set di dati più ampio rispetto ai dati disponibili al momento dell’analisi di futilità

Cambridge, Massachusetts e Tokyo, Giappone – 23 ottobre 2019 – Biogen (Nasdaq: BIIB) ed Eisai, Co., Ltd. (Tokyo, Giappone) hanno annunciato che, dopo un confronto con la Food and Drug Administration (FDA) americana, Biogen prevede di richiedere l’approvazione regolatoria di aducanumab, un trattamento sperimentale per la malattia di Alzheimer in fase precoce. Lo studio di fase III EMERGE ha raggiunto il suo endpoint primario dimostrando una significativa riduzione nel declino clinico, e Biogen ritiene che i risultati ottenuti nello studio di fase III ENGAGE su un sottoinsieme di pazienti che hanno ricevuto una sufficiente esposizione a dosi elevate di aducanumab, supportino i risultati ottenuti dallo studio EMERGE. I pazienti che hanno ricevuto aducanumab hanno ottenuto significativi benefici nei parametri cognitivi e in funzioni come la memoria, l’orientamento e il linguaggio. I pazienti hanno ottenuto anche benefici nelle attività della vita quotidiana, tra cui la gestione delle finanze personali, l’esecuzione dei lavori domestici come le pulizie, la spesa e il bucato, e la gestione degli spostamenti in modo autonomo fuori casa. Se approvato, aducanumab diventerebbe la prima terapia autorizzata per ridurre il declino clinico nella malattia di Alzheimer e sarebbe anche il primo trattamento a dimostrare che la rimozione di beta-amiloide genera benefici clinici.

La decisione di presentare la richiesta di autorizzazione si basa su una nuova analisi condotta da Biogen in accordo con la FDA su un set più ampio di dati provenienti dagli studi clinici di fase III che erano stati interrotti nel marzo 2019 a seguito di un’analisi di futilità prestabilita. Questa nuova analisi, che comprende dati aggiuntivi diventati disponibili dopo l’analisi di futilità, mostra che aducanumab è farmacologicamente e clinicamente attivo, dimostrando un effetto dose-dipendente nel ridurre gli accumuli di proteina beta amiloide nel cervello e nel rallentare il declino clinico misurato tramite la scala Dementia Rating-Sum of Boxes (CDR-SB). In entrambi gli studi, il profilo di sicurezza e di tollerabilità di aducanumab è stato coerente con gli studi precedenti.

“Di fronte a una patologia così devastante, che colpisce decine di milioni di persone del mondo, l’annuncio di oggi rappresenta davvero una speranza nella lotta contro la malattia di Alzheimer. Si tratta del risultato di una ricerca innovativa che testimonia la tenacia di Biogen a perseguire la scienza lavorando nell’interesse dei pazienti”, ha commentato Michel Vounatsos, Amministratore Delegato di Biogen. “Siamo fiduciosi di poter offrire ai pazienti la prima terapia che riduce il declino clinico causato dalla malattia di Alzheimer e le potenziali implicazioni di questi risultati in patologie che presentano caratteristiche simili”.

Sulla base del confronto con la FDA, l’Azienda prevede di presentare la richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio negli Stati Uniti all’inizio del 2020 e continuerà a dialogare con le autorità regolatorie di altri paesi tra cui Europa e Giappone. La richiesta di autorizzazione alla FDA comprenderà i dati provenienti dagli studi di fase I/Ib e il set completo di dati provenienti dagli studi di fase III sopraddetti.

Biogen punta a rendere disponibile aducanumab a tutti i pazienti precedentemente arruolati negli studi di fase III, a quelli che hanno partecipato all’estensione a lungo termine dello studio di fase Ib PRIME e allo studio EVOLVE. A tal fine, l’azienda lavorerà in modo tempestivo con le autorità regolatorie e i principali centri ospedalieri che partecipano alla sperimentazione.

Risultati dello studio

EMERGE (1638 pazienti) e ENGAGE (1647 pazienti) sono stati studi di fase III multicentrici, randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo, su gruppi paralleli che hanno valutato l’efficacia e la sicurezza di due diversi i dosaggi di aducanumab. Questi studi sono stati interrotti il 21 marzo 2019 a seguito dei risultati di un’analisi di futilità prestabilita basata su un insieme ristretto di dati. L’analisi di futilità infatti prendeva in considerazione dati disponibili al 26 dicembre 2018 ottenuti da 1748 pazienti che avevano completato il periodo di studio di 18 mesi, dai quali emergeva che verosimilmente entrambi gli studi non avrebbero raggiunto l’endpoint primario. Le analisi di futilità sono comuni negli studi clinici su vasta scala e utilizzano dei modelli statistici per tentare di prevedere l’esito degli studi stessi sulla base di una serie di ipotesi e criteri prestabiliti.

Dopo l’interruzione degli studi EMERGE e ENGAGE, un insieme di dati più ampio proveniente da 3285 pazienti, 2066 dei quali hanno avuto l’opportunità di completare tutti i 18 mesi di trattamento, si è reso disponibile. Tali nuovi dati provenienti da una nuova analisi estesa su quest’ultimo insieme di dati ha mostrato un risultato diverso rispetto a quello ottenuto dall’analisi di futilità. Nello specifico, la nuova analisi ha mostrato che il risultato dell’endopoint primario dello studio EMERGE è statisticamente significativo (P=0,01). Biogen ritiene che i dati ottenuti da un sottoinsieme dello studio ENGAGE supportino i rilievi emersi dallo studio EMERGE, benché ENGAGE non abbia raggiunto il suo endpoint primario. Biogen ha interpellato consulenti esterni e la FDA su questi risultati differenti e sulle loro implicazioni.

“Questo ampio insieme di dati rappresenta la prima volta in cui uno studio di fase III ha dimostrato che la rimozione della beta-amiloide aggregata può ridurre il declino clinico della malattia di Alzheimer, dando nuova speranza ai pazienti e alle loro famiglie e alla comunità scientifica,”, hanno commentato Anton Porsteinsson, William B. e Sheila Konar, professori di psichiatria, neurologia e neuroscienze, direttori della University of Rochester Alzheimer's Disease Care, Research and Education Program (AD-CARE), e principali sperimentatori. “Vi è una grandissima esigenza medica non soddisfatta: la comunità della malattia di Alzheimer sta aspettando questo momento. Desidero complimentarmi con Biogen, la FDA, la comunità medica e i pazienti e i loro partner dello studio per la costanza con cui hanno lavorato per rendere realtà l’annuncio di oggi”.

In EMERGE, che nella nuova analisi ha raggiunto il suo endpoint primario, i pazienti trattati con una dose elevata di aducanumab hanno mostrato una riduzione significativa del declino clinico rispetto al basale nei punteggi CDR-SB a 78 settimane (23% rispetto a placebo, P=0,01). In EMERGE, i pazienti trattati con una dose elevata di aducanumab hanno mostrato anche una riduzione diffusa del declino clinico misurato dagli endpoint secondari prestabiliti: Mini-Mental State Examination (MMSE; 15% rispetto a placebo, P=0,06), AD Assessment Scale-Cognitive Subscale 13 Items (ADAS-Cog 13; 27% rispetto a placebo, P=0,01), e AD Cooperative Study-Activities of Daily Living Inventory Mild Cognitive Impairment Version (ADCS-ADL-MCI; 40% rispetto a placebo, P=0,001). La diagnostica per immagini del deposito della placca amiloide in EMERGE dimostra che a 26 e 78 settimane l'accumulo della placca amiloide si è ridotto con alto dosaggio e basso dosaggio di aducanumab rispetto a placebo (P<0,001). I dati di altri biomarcatori dei livelli tau nel fluido cerebrospinale supportano questi risultati clinici. Biogen ritiene che i dati provenienti dai pazienti dello studio ENGAGE che hanno raggiunto una sufficiente esposizione a un elevato dosaggio di aducanumab supportino i risultati dello studio EMERGE.

In entrambi gli studi, gli eventi avversi riportati più comunemente sono stati alterazioni alla risonanza magnetica (edema) correlate all’amiloide (ARIA-E) e cefalea. La maggior parte dei pazienti con ARIA-E non ha accusato sintomi durante l’episodio ARIA-E, e gli episodi ARIA-E si sono generalmente risolti entro 4-16 settimane, solitamente senza conseguenze cliniche a lungo termine. Biogen prevede di presentare altri dettagli sulla nuova analisi dell’insieme più ampio di dati degli studi EMERGE e ENGAGE all’incontro della Clinical Trials on Alzheimer's Disease (CTAD) che si terrà a dicembre 2019.

Dopo aver esaminato i dati in concerto con la FDA, Biogen ritiene che la differenza tra i risultati della nuova analisi sul campione più ampio di dati e l’esito previsto dall’analisi di futilità sia principalmente dovuta alla maggiore esposizione dei pazienti a un elevato dosaggio di aducanumab. Molti fattori hanno contribuito a una maggiore esposizione ad aducanumab nella nuova analisi dell’insieme più ampio di dati è dovuta a diversi fattori, tra cui i dati su un numero maggiore di pazienti, una durata media più lunga di esposizione a dosi elevate, la tempistica delle modifiche al protocollo che hanno consentito a una quota maggiore di pazienti di ricevere una dose elevata, nonché la tempistica e i criteri prestabiliti dell’analisi per futilità.

Informazioni su aducanumab

Aducanumab (BIIB037) è un anticorpo monoclonale umano sperimentale in fase di sviluppo per il trattamento della malattia di Alzheimer precoce. Biogen ha ottenuto in licenza aducanumab da Neurimmune nell’ambito di un accordo di sviluppo e licenza collaborativo. A partire dall’ottobre 2017, Biogen ed Eisai collaborano allo sviluppo e alla commercializzazione di aducanumab nel mondo.

EMERGE e ENGAGE sono stati degli studi di fase III multicentrici, randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo, su gruppi paralleli pensati per valutare l’efficacia e la sicurezza di aducanumab. Obiettivo primario degli studi era valutare l’efficacia di dosi mensili di aducanumab rispetto a placebo nella riduzione del deterioramento cognitivo e funzionale misurato dalle variazioni del punteggio CDR-SB. Gli obiettivi secondari consistevano nella valutazione dell’effetto sul declino clinico di dosi mensili di aducanumab rispetto a placebo, misurato con MMSE, ADAS-Cog 13 e ADCS-ADL-MCI.

Informazioni su Biogen

La missione di Biogen è chiara: essere pionieri nelle neuroscienze. L’azienda si avvale di una ricerca scientifica all’avanguardia per sviluppare e rendere disponibili terapie innovative destinate alle persone che in tutto il mondo vivono con gravi patologie neurologiche e neurodegenerative. Fondata nel 1978 da Charles Weissmann, Heinz Schaller, Kenneth Murray e dai Premi Nobel Walter Gilbert e Phillip Sharp, Biogen è una delle prime aziende biotecnologiche al mondo. Oggi l’azienda vanta il portfolio di farmaci più ricco al mondo nell’ambito delle terapie per la sclerosi multipla (SM), ha introdotto il primo trattamento per l’atrofia muscolare spinale (SMA) e rende disponibili le versioni biosimilari di prodotti biologici avanzati. Allo stesso tempo, Biogen cura programmi di ricerca nella sclerosi multipla e nella neuroimmunologia, nei disturbi neuromuscolari, nei disturbi del movimento, nel morbo di Alzheimer e demenza e in oftalmologia, immunologia, disturbi neurocognitivi, neurologia acuta e dolore.

Informazioni su Eisai Co., Ltd.

Eisai Co., Ltd. è un'azienda farmaceutica con sede in Giappone, leader mondiale nella ricerca e nello sviluppo dei farmaci. La filosofia aziendale di Eisai prevede l’impegno a dare priorità ai pazienti e alle famiglie e incrementare i benefici forniti dall’assistenza sanitaria. Secondo questa filosofia, la società punta a diventare un’impresa “human health care” (hhc). Con circa 10.000 dipendenti in forza nella nostra rete mondiale di siti di R&S, siti di produzione e società controllate addette alla commercializzazione, ci impegniamo a mettere in pratica la nostra filosofia hhc offrendo prodotti innovativi in diverse aree terapeutiche in cui esistono molteplici esigenze non soddisfatte, in particolare nei settori strategici come l’oncologia e la neurologia.

Facendo leva sull'esperienza acquisita nello sviluppo e nella commercializzazione di un trattamento per la malattia di Alzheimer e la demenza a corpi di Lewy, Eisai si è impegnata a costruire un ambiente sociale collaborativo, in grado di coinvolgere i pazienti di ogni comunità e gli interlocutori come le autorità, i professionisti sanitari e gli assistenti, e si stima abbia tenuto oltre diecimila eventi di sensibilizzazione sulla demenza nel mondo. In qualità di società pioniera nel campo del trattamento della demenza, Eisai compie ogni sforzo possibile per sviluppare non solo trattamenti di nuova generazione, ma anche metodi di diagnosi e nuove soluzioni.

Per ulteriori informazioni su Eisai Co., Ltd., visitare il sito www.eisai.com.

Biogen - Dichiarazione Cautelativa

Il presente comunicato contiene dichiarazioni a carattere previsionale, incluse le dichiarazioni ai sensi della legge statunitense Private Securities Litigation Reform Act del 1995, in merito ai risultati dello studio di Fase III su aducanumab; agli effetti clinici potenziali di aducanumab; ai benefici, alla sicurezza e all’efficacia potenziali di aducanumab; alle possibili discussioni regolatorie, registrazioni e autorizzazioni e relative tempistiche; al programma di sviluppo clinico, agli studi clinici, alle letture di dati e alle presentazioni relative ad aducanumab; all’arruolamento di futuri studi clinici su aducanumab; al trattamento degli eventi avversi; al potenziale dei programmi di sviluppo farmaceutico e commerciale di Biogen, compreso aducanumab; ai vantaggi e al potenziale previsti dei nostri accordi di collaborazione con Eisai; ai rischi e alle incertezze associate allo sviluppo e alla commercializzazione dei farmaci. Queste dichiarazioni possono essere identificate da parole come “mirare”, “prevedere”, “ritenere”, “può”, “stimare”, “aspettarsi”, “previsione”, “obiettivo”, “intendere”, “potrebbe”, “pianificare”, “potenziale”, “possibile”, “sarà”, “potrà” e altre parole e termini di significato simile. Lo sviluppo e la commercializzazione dei farmaci comportano un elevato grado di rischio: soltanto una piccola percentuale dei programmi di ricerca e sviluppo arrivano fino alla commercializzazione di un prodotto. I risultati degli studi clinici nelle fasi iniziali possono non essere indicativi dei risultati completi, o dei risultati ottenuti nelle fasi successive o al completamento degli studi clinici condotti su una scala più grande e non garantiscono l'approvazione regolamentare. Non è opportuno fare affidamento su queste affermazioni o sui dati scientifici menzionati.

Le dichiarazioni a carattere previsionale sono soggette a rischi e incertezze che potrebbero causare una discrepanza tangibile tra i risultati effettivi e il contenuto delle dichiarazioni stesse, includendo, a titolo indicativo e non limitativo: i tempi e i contenuti effettivi delle richieste inoltrate alle autorità di regolamentazione e delle decisioni adottate dalle stesse in merito ad aducanumab; la possibilità che le procedure di regolamentazione richiedano più tempo o siano più difficili del previsto; il rischio che le autorità di regolamentazione possano richiedere informazioni aggiuntive o ulteriori studi o che le stesse non completino, rifiutino o ritardino l’approvazione dei farmaci candidati di Biogen, tra cui aducanumab; effettive tempistiche e arruolamento degli studi futuri su aducanumab; il verificarsi di eventi avversi relativi alla sicurezza e/o di problemi inattesi derivanti da dati o analisi aggiuntivi; i rischi legati a costi o ritardi inattesi; i rischi legati ad altre complicazioni non prevedibili; l’incertezza del successo nello sviluppo e nella commercializzazione potenziale di aducanumab; l’incapacità di proteggere e far rispettare i dati, la proprietà intellettuale e gli altri diritti di nostra proprietà e le incertezze legate alle controversie e alle problematiche sulla proprietà intellettuale; i rischi legati al potenziale lancio di aducanumab che includono il livello di preparazione degli operatori sanitari addetti al trattamento dei pazienti, la capacità di ottenere e mantenere la rimborsabilità in termini equi per aducanumab e la possibilità di incontrare altri ostacoli imprevisti; le assunzioni di responsabilità sui prodotti e i rischi legati alla collaborazione con terze parti. Quanto riportato esemplifica molti, ma non tutti, i fattori che potrebbero causare una discrepanza tra i risultati effettivi e le aspettative espresse da Biogen nelle dichiarazioni previsionali. Gli investitori dovrebbero tenere in considerazione la presente dichiarazione cautelativa, nonché i fattori di rischio identificati nel report annuale o trimestrale redatto più di recente da Biogen o nelle altre relazioni depositate da Biogen presso la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti. Queste dichiarazioni sono valide solo alla data del presente comunicato e sono motivate dalle opinioni e dalle aspettative attuali di Biogen. Biogen non sottoscrive alcun obbligo di aggiornare qualsiasi dichiarazione previsionale in seguito all'acquisizione di nuove informazioni, sviluppi futuri o quant'altro.

Per informazioni:

Biogen Italia

Ilaria Prato, Public Affairs Biogen Italia – ilaria.prato@biogen.com

Edelman

Giusi Riccobono – giusi.riccobono@edelman.com -

Elia Celotto – elia.celotto@edelman.com -

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
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