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Immigrati: Amnesty, è ora che Ue si assuma responsabilità

17 aprile 2015 | 20.28
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"Credo che sia arrivato il momento per l'Unione europea di assumersi responsabilità serie rispetto a quello che avviene ai suoi confini, sulle sue coste, nei limiti delle sue acque territoriali e che vede la morte ogni giorno ormai di centinaia di persone". Così all'Adnkronos Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia, dopo che fonti Ue hanno riferito della mancanza di una volontà collettiva di rafforzare l'operazione Triton.

"Siamo in presenza di una catena tragica di eventi che si svolgono ormai quotidianamente e in modo sempre più grave nel Mediterraneo - dice Rufini - Lo scorso anno ha presentato un flusso di rifugiati e migranti molto superiore all'anno precedente e se proseguiamo così ce ne saranno centinaia di migliaia che alla fine del 2015 avranno attraversato in condizioni drammatiche, pericolosissime e terribili questo tratto di mare".

"Che l'Unione europea si rifiuti di compiere un'operazione umanitaria di soccorso e anche di legalità, perché queste sono persone che hanno legittimamente diritto all'asilo, è una responsabilità estremamente grave - sottolinea il direttore di Amnesty Italia - Da tempo chiediamo che l'Unione europea apra dei canali sicuri perché i richiedenti asilo, rifugiati che fuggono da situazioni di comprovata violenza e pericolo per la loro vita, abbiano la possibilità di arrivare in Europa in sicurezza. Finora l'Unione europea non ha saputo dare risposte. Con l'operazione Triton ha messo in piedi un meccanismo estremamente debole, limitato e con il mandato sbagliato, tant'è che questo addirittura ha fatto aumentare il numero delle vittime e la frequenza degli arrivi".

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