"I miei assistiti sono rimasti sorpresi nel sapere di essere accusati di essere gli scafisti, pensavano di essere sentiti come indagati di favoreggiamento per l'immigrazione clandestina. Sono rimasti sorpresi dal loro fermo". Lo afferma l'avvocato Massimo Ferrante che difende i due presunti scafisti del naufragio al largo della Libia, un tunisino di 27 anni, ritenuto il comandante, e un suo aiutante, un siriano di 25 anni. Alle 16 il penalista si recherà nel carcere di piazza Lanza per assisterli legalmente.
"Negli atti in mio possesso - ha aggiunto- non c'è alcuna testimonianza sull'assunzione di droga e alcolici da parte di nessuno dei due miei assistiti, né è contestata loro un'apposita aggravante".