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**Immigrati: Mogherini, basta ritardi Ue domani riunione in Lussemburgo**

19 aprile 2015 | 13.39
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L'Alto rappresentante della politica estera Ue: "Troppe volte abbiamo detto 'mai più'". Hollande: "Rafforzare Triton". Commissione Ue: "Azioni immediate per prevenire altri morti". Il premier maltese, Muscat: "Malta e Italia lasciate sole, Ue e il mondo chiudono gli occhi davanti a questo nuovo genocidio"

L'Alto rappresentante della politica estera della Ue Federica Mogherini (Infophoto) - INFOPHOTO
L'Alto rappresentante della politica estera della Ue Federica Mogherini (Infophoto) - INFOPHOTO

Dopo l'ecatombe avvenuta nel Canale di Sicilia, "è ora che l'Unione europea come tale affronti senza ritardi queste tragedie". Lo afferma l'Alto rappresentante della politica estera della Ue Federica Mogherini, definendo "inaccettabile" quanto accade ogni giorno al confine meridionale dell'Europa. La questione immigrazione, annuncia, sarà oggetto del Consiglio Affari esteri di oggi in Lussemburgo.

"Abbiamo detto troppe volte 'mai più'", afferma Mogherini, che sottolinea come per l'Europa sia imperativo "salvare tutti insieme delle vite umane, così come tutti insieme dobbiamo proteggere i nostri confini e combattere il traffico di esseri umani". Il tema dell'immigrazione sarà formalmente sull'agenda del Consiglio Affari esteri convocato per domani in Lussemburgo, dove, prosegue Mogherini, "presenterò una serie di proposte per la Libia, una delle principali rotte del traffico illegale di migranti". "Dobbiamo continuare a lavorare sulle cause che sono alla radice dell'immigrazione e soprattutto sull'instabilità di un'area che è sempre più vasta, dall'Iraq alla Libia. Ogni giorno abbiamo il dovere di salvare vite umane, condividendo tra tutti i 28 questo dovere e la responsabilità che troppo a lungo è stata lasciata solamente ai Paesi meridionali", afferma ancora l'Alto rappresentante Ue.

Domani, conclude Mogherini, "chiederò a tutti i Paesi europei di mostrare e dimostrare attraverso le azioni di aderire ai valori fondamentali condivisi che hanno dichiarato come propri quando si sono uniti all'Unione europea".

La Commissione europea dal canto suo si dice "profondamente dispiaciuta per i tragici sviluppi di oggi nel Mediterraneo, ma anche nei giorni e nelle settimane passate" e annuncia che "sarà organizzata una riunione congiunta dei ministri degli Esteri e dell'Interno. In una nota, la Commissione Ue afferma che sono necessarie "azioni immediate per prevenire ulteriori perdite di vite umane al pari di un approccio generale per gestire meglio l'immigrazione in tutti i suoi aspetti" e ricorda che una nuova "Strategia europea per l'Immigrazione" sarà adottata dalla Commissione a "metà maggio". "La realtà è cruda e le nostre azioni devono quindi essere coraggiose. Ci sono vite umane a rischio e l'Unione europea nel suo insieme ha l'obbligo morale e umanitario di agire" si legge nella nota. Per la Commisisone Ue, "l'unico modo per cambiare veramente la realtà è affrontare la situazione alle sue radici", lavorando sul problema immigrazione con i "Paesi terzi".

Per seguire più da vicino gli sviluppi dell'ultima tragedia nel Mediterraneo, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni si trova alla Farnesina ed è in continuo contatto con l'Unità di crisi del ministero. A quanto si apprende, Gentiloni ha avuto una serie di colloqui con alcuni colleghi e con la Commissione europea, in vista della riunione di domani dei capi delle diplomazie dei 28 a Lussemburgo.

Sulla nuova tragedia avvenuta al largo della Libia è intervenuto anche il presidente della Repubblica francese, François Hollande, auspicando "una riunione rapida dei ministri europei per rafforzare l'operazione Triton". "Se i numeri saranno confermati si tratterebbe della peggior catastrofe di questi ultimi anni nel Mediterraneo" afferma Hollande. E sottolinea: "Quelli che mettono le persone su queste imbarcazioni sono dei terroristi perché sanno perfettamente che queste imbarcazioni sono in pessime condizioni".

Per il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, le "parole di cordoglio non bastano. Non possiamo continuare così". L'Europa, afferma, "può fare di più e deve fare di più". Per Schulz è giunto il momento di "cambiare finalmente le nostre politiche migratorie e per i rifugiati" perché "senza un vero approccio comune europeo fondato sulla solidarietà, che offra alle persone l'opportunità di venire legalmente in Europa e che fornisca speranza invece che disperazione, la prossima tragedia è solo una questione di tempo". In una nota, Schulz chiede "quante altre persone dovranno ancora affogare fino a quando finalmente agiremo in Europa? Per quante altre volte ancora vogliamo esprimere la nostra costernazione solo per poi andare avanti con la nostra routine quotidiana?". Per il presidente del Parlamento europeo "è una vergogna e una confessione fallimentare" vedere "quanti Paesi fuggono dalle proprie responsabilità e quanti pochi soldi siano assegnati alle missioni di salvataggio". La cooperazione con le autorità dei Paesi del Mediterraneo e la creazione di un governo di unità nazionale in Libia, sottolinea, sono di "cruciale importanza".

Accuse all'Europa arrivano però dal premier maltese Joseph Muscat, secondo cui Malta e l'Italia, nonostante le tante discussioni in sede Ue in materia di immigrati, si trovano ancora da sole davanti all'emergenza. "Una tragedia si sta consumando nel Mediterraneo e se la Ue e il mondo continueranno a chiudere gli occhi, saranno giudicati nel modo più duro così come furono giudicati coloro che in passato chiusero gli occhi davanti ai genocidi", ha detto Muscat secondo quanto riporta il Times of Malta. Malta, ha sottolineato il premier, non intende sottrarsi alle proprie responsabilità e farà di tutto per salvare quante più vite possibile.

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