"Il Governo Berlusconi ha risarcito i lampedusani con la sospensione delle imposte e di tutti i tributi per il danno subito nel 2011, quando a seguito della' la primavera araba, giunsero migliaia di migranti dal Nord Africa e furono abbandonati per le strade dell’isola. Per compensare i gravissimi danni economici subiti soprattutto dal settore turistico, il Governo allora ha concesso la moratoria fiscale. A distanza di 3 anni, però, i contribuenti lampedusani stanno ricevendo le cartelle per pagare tutto subito, con interessi e sanzioni, come se fossero comuni evasori, inadempienti agli obblighi fiscali". E' la denuncia del sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. “Si tratta di un incredibile paradosso – dichiara il Sindaco Nicolini – perché quella moratoria si sta rivelando invece una grande ingiustizia, se non una beffa”.
"La crisi generale che già mette in grande difficoltà chi fa impresa, soprattutto nelle aree marginali come le isole, rende ancora più difficile e insostenibile la condizione di chi oggi si trova costretto, insieme ai tributi dell’anno in corso, a pagare quelli del 2011 gravati da sanzioni e interessi. Se davvero si vuole aiutare Lampedusa – continua il Sindaco – bisogna mettere fine a questa ingiustizia, facendo per Lampedusa quello che si è fatto in altre situazioni analoghe per le calamità naturali: sgravio e rateizzazione lunga e, nell’immediato, sospendere le cartelle”. "Queste sono le richieste inviate a tutte le competenti Autorità e al Governo, dalle associazioni di categoria e fatte proprie dall’Amministrazione, per uscire da questa incredibile situazione di sofferenza economica", conclude.
