Trent'anni di carcere sono stati chiesti dal pm della Dda di Palermo Gery Ferrara per Mouhamud Elmi Muhidin, il somalo trentenne sotto processo davanti alla Corte d'assise di Agrigento con l'accusa di tratta di esseri umani, associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e violenza sessuale. L'uomo finì in carcere dopo la denuncia di un gruppo di profughi sopravvissuti al naufragio davanti alle coste di Lampedusa il 3 ottobre del 2013, costato la vita a 366 persone che lo riconobbero all'interno del centro d'accoglienza. Dal racconto delle vittime è emerso che i profughi, sia uomini che donne, prima di arrivare sulle coste libiche da cui si imbarcavano, venivano tenute segregate per mesi all'interno di magazzini, nel confine tra il Ciad e la Libia. Qui venivano tenuti segregati fino a quando i familiari non inviavano la somma di 3.000 dollari. Le vittime avevano subito atroci torture, mentre le donne venivano violentate se non uccise. L'imputato ha ammesso la presenza di case in cui venivano segregate i profughi ma ha sempre sostenuto di essere una vittima.
