"La tragica perdita di vite umane avvenuta questa mattina nel mar Egeo, con sette migranti siriani fra i quali tre donne e due bambini, dimostra ancora una volta come, in assenza di misure alternative nei Paesi di origine e di transito dei richiedenti asilo che garantiscano protezione adeguata e l'accesso alla procedura di asilo nel territorio della Ue, siano necessarie azioni umanitarie immediate per i rischi legati all'attraversamento del Mediterraneo". E' quanto sottolinea l'Unhcr, l'Alto Commissariato dell'Onu per i rifugiati.
"Dall'inizio dell'anno - ricorda l'Unhcr - sono annegate nel mar Egeo più di 20 persone, fra le quali donne e bambini principalmente siriani in fuga dalla guerra. Ma oltre 10.000 vite sono state contemporaneamente salvate grazie all'operazione 'Mare Nostrum', voluta dal governo italiano in risposta ai tragici naufragi avvenuti in ottobre dove hanno perso la vita oltre 600 persone". E "fra ieri e oggi, i vascelli della Marina militare hanno condotto in salvo più di 1.000 migranti, fra i quali molti siriani, in diversi interventi a sud di Lampedusa". (segue)