"Ogni anno si parla di emergenza sbarchi e ogni anno chiediamo alle autorità che venga messa in atto una riforma strutturale del sistema di accoglienza per gestire in maniera ordinaria i flussi in arrivo via mare, un fenomeno che interessa l'Italia con regolarità stagionale da oltre un decennio. Siracusa in questo senso è un esempio, già nel 2013 aveva accolto il 33% del totale delle persone in arrivo via mare''. Lo ha affermato Carlotta Sami, portavoce Unhcr per il Sud Europa, al termine dell'incontro, questa mattina, tra una delegazione dell'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr), il Prefetto di Siracusa Armando Gradone e il Questore Mario Caggegi per un confronto sulla situazione dei flussi misti di migranti in arrivo via mare e l'accoglienza nella Provincia di Siracusa.
"E' ora di approntare le misure necessarie per garantire un'accoglienza dignitosa a chi sbarca su queste coste. Un coordinamento a livello nazionale - ha aggiunto - è essenziale per assicurare una gestione adeguata". "L'Italia da anni compie un encomiabile sforzo nella gestione dei flussi di migranti in arrivo via mare, è necessario ora mettere a regime questa esperienza, evitando inutili allarmismi, e predisponendo invece un piano per non trovarsi impreparati di fronte al consueto possibile aumento nel periodo estivo'', prosegue Sami.
"Le risorse, anche economiche, messe in campo dall'Italia per far fronte a questo fenomeno - sottolinea la portavoce Unhcr - potrebbero essere più efficaci se utilizzate per una riforma complessiva del sistema anzichè per adottare approcci emergenziali costosi e poco sostenibili così come avvenuto nel 2009 e nel 2011''. La delegazione dell'Alto Commissariato Onu si recherà nel pomeriggio a visitare il centro di accoglienza Umberto I e il Pala Jonio, dove vengono trasferiti molti dei migranti sbarcati ad Augusta.
