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Impeachment divide i 5 Stelle

28 maggio 2018 | 14.14
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Il giorno dopo la richiesta di impeachment nei confronti del Capo dello Stato si respira un clima di grande tensione e confusione in casa 5 Stelle. Il corpaccione del Movimento sbanda. La scelta di Luigi Di Maio di mettere Mattarella in stato d'accusa non convince affatto: c'è chi la considera una fuga in avanti pericolosa, perché - spiega un big pentastellato - potrebbe "alimentare proteste e violenze di piazza, che in questa fase delicata vanno assolutamente evitate"; e c'è chi invece sostiene la linea oltranzista e invita a tenere il punto perché quella di Mattarella sarebbe stata "un'ingerenza inaccettabile e non rispettosa della volontà popolare".

Ci sono grosse perplessità anche sull'ipotesi - che in queste ore è al centro di un dibattito interno - di scendere in piazza per protestare contro "il veto del Colle sul governo del cambiamento". Insomma, i nervi sono a fior di pelle e dopo la tempesta di ieri forse è arrivato il momento di abbassare i toni per concentrarsi sui prossimi passi da compiere in vista di una possibile nuova campagna elettorale.

Un fedelissimo dimaiano come il capogruppo M5S al Senato Danilo Toninelli, a proposito dell'impeachment, spiega all'Adnkronos: "Va parlamentarizzato uno strappo alla Costituzione così grave e importante per evitare che nelle piazze ci siano manifestazioni poco pacifiche". Un esponente dell'ala ortodossa frena sull'ipotesi di iniziative di piazza: "Ora serve cautela. Manifestazioni di piazza? Dobbiamo prima confrontarci tra di noi, infatti nelle prossime ore ci vedremo per parlarne".

"Stiamo calcando troppo la mano - dice un senatore chiedendo il riserbo - siamo in tantissimi a nutrire dubbi. Oltretutto, una decisione così importante andava condivisa, mentre, ma ormai è un classico, l'abbiamo appresa dai media. Savona, poi, era un nome della Lega, eppure noi siamo diventati più realisti del Re: chiediamo noi l'impeachment per il Presidente e non lo fa Salvini, ma siamo pazzi? Oltretutto, Mattarella ha commesso delle forzature, ma non si configura certo un attentato alla Costituzione".

"Così ricompattiamo il centrosinistra - dice un deputato considerato un dimaiano di ferro - ma credo che ieri Luigi e Alessandro abbiano agito d'istinto, magari Di Maio si ravvederà". Ma se alcuni pensano che il capo politico del Movimento abbia premuto troppo sull'acceleratore, spinto dalla rabbia cattiva consigliera, altri parlamentari vicini al capo politico del M5S ragionano diversamente. "La mossa dell'impeachment serve a sgamare Salvini - spiega un altro deputato - se è stato onesto con noi, se il banco è davvero saltato per Savona, allora sarà costretto a venirci dietro. Se invece ha bluffato, tradendoci, resterà saldo a Berlusconi e non ci seguirà sulla messa in stato d'accusa del Presidente, ma a quel punto avremo le mani libere per colpirlo in campagna elettorale".

Perché uno dei timori che aleggia tra i 5 Stelle è che Salvini possa "cannibalizzare il nostro elettorato". Ammesso e concesso che Lega e 5 Stelle non improvvisino un'alleanza in vista del ritorno alle urne. Dai vertici grillini, infatti, arriva la conferma all'Adnkronos che un'ipotesi di alleanza con il Carroccio non sia affatto da escludere.

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