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Impeachment Trump, non ci sono voti per condanna al Senato

22 gennaio 2021 | 13.34
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Pochi repubblicani disposti a pronunciarsi contro l'ex presidente

Impeachment Trump, non ci sono voti per condanna al Senato

Niente impeachment per Donald Trump- Non ci sono i voti necessari, la maggioranza qualificata dei due terzi, per condannare Trump nel processo che il Senato dovrà avviare quando la Camera trasferirà l'articolo di impeachment per istigazione all'insurrezione approvato la scorsa settimana. I democratici avrebbero bisogno infatti del voto di almeno 17 senatori repubblicani ma al momento secondo fonti repubblicane, solo cinque, massimo sei membri del partito sembrano disposti a votare per condannare l'ormai ex presidente.

Anche se non è sopita la rabbia ed il risentimento tra i repubblicani per le azionid Donald Trump che hanno portato all'assalto al Congresso, diversi senatori ora sottolineano come nelle ultime ore si siano registrati elementi che li spingono a non considerare l'impeachment.

In primo luogo il fatto che abbia deciso di non concedere la grazia richiesta da molti arrestati per la rivolta del 6 gennaio, che affermavano di averlo fatto su diretta richiesta di Trump. "Penso che se avesse graziato queste persone, il numero dei senatori pronti a votare sì sarebbe salito, perché avrebbe detto 'queste sono persone mie' ha spiegato a The Hill un repubblicano.

Ma in molti non mancano di ammettere che sia ancora molto forte il timore di rappresaglie da parte dei sostenitori di Trump. Rappresaglie politiche ed elettorali, anche se al momento del voto di impeachment alla Camera, appoggiato solo da 9 repubblicani, diversi deputati avevano ammesso a mezza bocca di aver ricevuto minacce.

Senza contare che Liz Cheney, la numero 3 della leadership alla Camera che ha guidato la fronda anti Trump, ora deve fronteggiare richieste di dimissioni dall'incarico per aver votato per l'impeachment. Insomma, gli stessi repubblicani che sperano di riprendere il mano il partito completamente occupato da Trump, temono che una presa di posizione in favore dell'impeachment possa avere effetti estremamente negativi con la base elettorale.

Per questo l'ormai leader della minoranza al Senato, Mitch McConnell, propone di rinviare a metà febbraio il processo di impeachment, chiedendo alla Camera di aspettare fino al 28 gennaio per la presentazione delle accuse e dando al team legale dell'ex presidente fino all'11 febbraio per prepararsi.

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