“Liberate Roberto Berardi”. Era questo lo slogan con cui stamattina la moglie e il figlio dell'italiano da anni detenuto in Guinea Equatoriale hanno protestato a Roma, davanti all'ambasciata dello Stato africano. I familiari dell'uomo si sono incatenati davanti alla sede della rappresentanza diplomatica.
Assieme a loro anche una rappresentanza del movimento Sovranità, che sostiene la battaglia per la liberazione dell'imprenditore italiano. "Berardi - si spiega in una nota - è prigioniero da due anni in Guinea Equatoriale in condizioni ambientali e igienico-sanitarie terribili. Avrebbe dovuto essere scarcerato lo scorso 19 maggio e invece il paese africano ha deciso arbitrariamente di prolungare l’agonia di Berardi almeno sino al prossimo 7 luglio".