''L'Italia è vicina alla messa in mora prevista dalla procedura d'infrazione dell'Unione Europea per il mancato rispetto dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione previsti dalla direttiva europea. L'avvio della procedura era partita all'inizio di febbraio. L'Italia aveva cinque settimane di tempo per rispondere alle contestazioni. Entro oggi il governo dovrà presentare la sua relazione, ma come già anticipato dal vice presidente del la Commissione europea, Antonio Tajani, la situazione appare già compromessa''. Lo comunica in una nota Ance Veneto.
''Oltre al danno, anche la beffa: i 5 miliardi di multa che l'Italia rischia di pagare sarebbero ulteriori risorse tolte alle imprese. Anni di denunce e di battaglie non sono bastate per metterci in riga'', commenta Luigi Schiavo, presidente di Ance Veneto, l'associazione dei costruttori edili, che rappresenta uno dei comparti più colpiti dai ritardati pagamenti e che il 15 maggio 2012 aveva indetto a livello nazionale il D-Day, il decreto ingiuntivo day, per denunciare la situazione insostenibile di un settore che in tutta Italia attendeva 19 miliardi di euro. (segue)