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Imprese in affanno, più di 30 giorni per pagare fornitori

25 ottobre 2019 | 16.09
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Studio Pagamenti Cribis, a settembre superano la soglia Valle d’Aosta, Calabria e Sardegna. Nord Est più affidabile, puntuale solo il 21,9% di aziende meridionali

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Aumentano a settembre i ritardi gravi nei pagamenti delle imprese ai propri fornitori. Secondo lo Studio Pagamenti di Cribis, il numero di imprese che salda i propri pagamenti con più di 30 giorni di ritardo è cresciuto a settembre in quasi tutte le regioni italiane, con variazioni più elevate in Valle d’Aosta (+2,7 punti percentuali), Calabria (+1,9 punti percentuali) e Sardegna (+0,9 punti percentuali).

Gli analisti della società di Crif, sottolineano che, rispetto al 30 settembre del 2018, quest’anno la percentuale di imprese valdostane che salda i propri impegni con un ritardo superiore al mese è passato dall’8,4% all’11,1% mentre in Calabria la percentuale si è attestata al 22,8% rispetto al 20,9% del settembre dello scorso anno. In Sardegna i pagamenti con gravi ritardi sono aumentati dal 15,9% al 16,8%.

"È in controtendenza -evidenzia l'ad di Cribis, Marco Preti - il dato di Abruzzo (-1,6 punti percentuali), Molise (-1,1 punti percentuali) e Liguria (-0,9 punti percentuali), dove le imprese che pagano con ritardi superiori al mese sono diminuite molto più che in Puglia e Marche (-0,3 punti percentuali ciascuna)". Sostanzialmente invariata, continua l'ad di Cribis, Marco Preti, "è invece la situazione riscontrata in Umbria, Trentino Alto Adige e Marche (appena -0,1 punti percentuali)". Preti segnala che "complessivamente, il Nord-Est si conferma l’area più affidabile con il 42,9% dei pagamenti regolari, mentre le imprese meridionali mostrano un comportamento più problematico con solo il 21,9% di aziende puntuali".

Nel settembre di quest’anno, Cribis ha rilevato, in particolare, un incremento dei pagamenti con ritardi superiori ai 30 giorni anche in Sicilia (+ 0,6 punti percentuali) da 21,9% a 22,5%, Basilicata (+0,5 p.p.) che sale a quota 15,3% e Veneto (+0,5%), dove il 7,2% delle imprese adempie ai propri obblighi economici verso i fornitori oltre un mese dopo la scadenza pattuita. In Piemonte questa percentuale è aumentata di appena 0,4 punti (9,1% delle aziende) così come in Friuli Venezia Giulia (8,7%). Rispetto allo scorso anno, infine, la situazione è sostanzialmente stabile in Lombardia (7% delle aziende con ritardi superiori a 30 giorni), Toscana (11,7%), Lazio (16,2%) e Campania, dove i ritardi gravi sono passati dal 20,1% al 20,2%.

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