Il test del Dna e le impronte digitali per identificare le vittime del sisma di Amatrice che non hanno ancora un nome. Al lavoro nella cittadina del reatino devastata dal terremoto, c'è anche il gruppo Disaster victim identification (Dvi) della polizia scientifica, un pool specializzato nell'identificazione di persone morte in un evento disastroso.
"Tutte le vittime devono essere riconosciute", spiega all'Adnkronos Leonardo Nuccetelli, sovrintendente della polizia scientifica del gruppo Dvi spiegando che per alcune è più semplice perché ci sono i parenti o sono persone "sempre vissute ad Amatrice" ma per altre non è lo stesso, come i "turisti che stavano lì, magari, per la sagra e che potrebbero non essere conosciuti". L'identificazione avviene tramite "il sistema di ispezione del medico legale, l'autopsia, il prelievo delle impronte digitali e il test del Dna".
Il team di esperti è costituito da "medici, operatori della polizia scientifica, psicologi, biologi, informatici, tutte le professionalità utili ad ottenere informazioni per il riconoscimento". I numeri cambiano di ora in ora, al momento sono circa 170 le vittime identificate, per alcune decine di vittime c'è un'identità presunta ma deve ancora avvenire l'identificazione ufficiale, mentre una trentina di corpi ancora non ha un nome.