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In Antartide gli scienziati festeggiano il Midwinter, è il giorno più 'buio' a -64,9°

21 giugno 2016 | 13.49
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Il Midwinter in Antartide (Foto Vito Stanzione Isafom-Cnr)
Il Midwinter in Antartide (Foto Vito Stanzione Isafom-Cnr)

Se in Italia oggi è si celebra il sosltizio d'estate ed è il giorno più lungo dell'anno, in Antartide si festeggia il Midwinter, il giorno di pieno inverno, il più buio nei 12 mesi e con temperature polari a -64,9°. E anche gli scienziati italiani impegnati nelle ricerche in Antartide sono pronti a far festa. "Si tratta del giorno più corto dell'anno nell’emisfero Australe, nel circolo polare Antartico e il punto di svolta del periodo di oscurità" spiega Vito Stanzione dell'Isafom-Cnr e StationLeader della base italo-francese Concordia.

"Anche se -aggiunge- all'interno del continente ci vorranno ancora circa 50 giorni prima che il sole riappaia sopra l'orizzonte, ma le ore di crepuscolo a mezzogiorno iniziano a crescere fino a quando il 12 Agosto si avrà la prima alba". Il Midwinter, racconta il ricercatore, "rappresenta anche il momento in cui, simbolicamente, tutte le stazioni scientifiche presenti in Antartide si riuniscono per festeggiare".

Il continente dei ghiacci "è isolato a causa della cintura di ghiaccio che raddoppia attorno alla costa, l’oscurità e le temperature estreme fanno sì che sia impossibile raggiungerlo via aerea. Il personale delle basi è confinato nelle stazioni o nelle aree limitrofe ad esse. Questo è il momento di estremo isolamento ed è stigmatizzato con la Festa di Midwinter" afferma Stanzione riferendo che "i dati meteo di oggi sono: temperatura -64.9; temperatura percepita -82.3; velocità del vento 3.3m/s (metro al secondo)".

"In questo momento viviamo con partecipazione l’esito della difficile operazione di evacuazione medica (medevac) di un membro del team della Base Americana Amundsen Scott detta South Pole" commenta Vito Stanzione dell'Isafom-Cnr. "Conosciamo bene le difficolta nell’organizzare una tale operazione di soccorso da parte di chi è in base, siamo in pieno inverno australe, con temperature estreme: le medie del periodo sono di circa -65°C con picchi di -80°C, siamo in piena notte polare e il buio regna sovrano per 24h/24h" riferisce lo StationLeader della base italo-francese Concordia.

Molto dell’intervento di salvataggio, spiega il ricercatore del Cnr, "dipende dai piloti esperti i 'Bush Pilot' che operano nel nord del Canada, Artide ed Antartide attraverso i 'TwinOtter', velivoli bimotori non pressurizzati equipaggiati con tanks interni per aumentare l’autonomia di volo ed equipaggiati con sci per atterrare sulla neve". Stanzione spiega che "per far fronte ad eventuali emergenze mediche la base Concordia è dotata di ospedale attrezzato con ambulatorio, sala degenza, laboratorio di diagnostica clinica e per immagini, una camera operatoria equipaggiata anche di sistema video ed audio per la telemedicina".

"Del team invernale DC12 fa parte un medico chirurgo del SSN, di grande esperienza professionale, un medico del Esa che assiste assieme ad altri tre componenti del team, precedentemente formati, in caso di intervento chirurgico. Quindi, durante l’inverno l’evacuazione medica è richiesta solo in casi estremamente necessari nei quali -conclude lo scienziato italiano- non è possibile gestire in base l’emergenza, vista la pericolosità ed il rischio della missione" di un'evacuazione medica.

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