Nel film 'Come un gatto in Tangenziale' di Riccardo Milani lo chiamavano shopping compulsivo, ora però le gemelle che interpretavano le sorelle 'taccheggiatrici' Pamela e Sue Ellen sono finite ai domiciliari con l'accusa di furto aggravato. Ma per lo psichiatra Massimo Di Giannantonio è bene non confondere "vere e proprie piscopatologie come la cleptomania e lo shopping compulsivo con il furto. Tra l'altro sia cleptomania che shopping compulsivo sono in aumento in Italia, anche a causa della maggiore insicurezza e della paura del futuro. E le donne sono più colpite", spiega all'Adnkronos Salute il presidente del Collegio degli ordinari di Psichiatria e docente dell'Università di Chieti-Pescara.
Ma di cosa stiamo parlando? "La cleptomania - dice Di Giannantonio - è una psicopatologia che rientra nei disturbi di personalità. E' una vera e propria malattia, che ha origine nell'infanzia. Il paziente in questo modo compensa un bisogno: deve riempire un buco interno", che ha inciso sul suo neurosviluppo. "Così cerca stimoli e sensazioni che riempiano la sua sofferenza. Insieme allo shopping compulsivo è una patologia da addiction comportamentale", aggiunge l'esperto. Insomma, l'ebbrezza di un acquisto - con o senza strisciare la carta di credito - alimenta una sorta di dipendenza.
"Nel caso del taccheggio siamo invece nel campo della criminalità: chi lo pratica è nel pieno possesso delle sue facoltà, le sue condizioni psichiche sono pienamente funzionanti e si è capaci di scegliere fra il bene e il male", prosegue lo psichiatra. Ma perché le donne sono più colpite da cleptomania e shopping compulsivo? "Si tratta di un modo compensatorio che permette di trovare nella sicurezza del possesso una fonte di rassicurazione", conclude l'esperto.