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In cammino contro tratta esseri umani, riparte Carovana antimafie

04 aprile 2014 | 19.04
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In cammino contro tratta esseri umani, riparte Carovana antimafie

E' di 25 miliardi di euro il profitto che ogni anno proviene dalla tratta di esseri umani nei Paesi dell'Unione Europea, 880.000 i lavoratori forzati negli Stati membri dell'Ue, 270.000 le vittime dello sfruttamento sessuale, in maggioranza donne. Sono i dati sulla tratta, fenomeno quest'anno tema portante della 'Carovana antimafie', che riprende il suo viaggio per i diritti, la giustizia sociale e la legalità democratica, contro la riduzione in schiavitu' e il caporalato. La Carovana, di cui quest'anno ricorre il ventennale, partira' infatti lunedi' da Roma, e concluderà la prima parte del suo viaggio il 15 giugno in Sicilia, dopo aver attraversato tutta l'Italia.

Nata nel 1994, su iniziativa di Arci Sicilia, la Carovana terminerà simbolicamente il suo viaggio proprio sull'isola, per poi riprendere in autunno il cammino verso la Serbia, la Romania, la Francia e, nel 2015, Malta. Il tema di questa edizione è quello della tratta degli esseri umani, ormai un core business della criminalità organizzata, che trova laute fonti di guadagno nello sfruttamento dei migranti.

In Italia la Carovana è organizzata da Arci, Libera, Avviso Pubblico con Cgil, Cisl e Uil e con la Ligue de l'Enseignement, organizzazione francese che si batte per una educazione pubblica e laica. Partener del progetto europeo Cartt sono Arci, Libera, Ligue de l'Enseignement, Parada (Romania) e Inizjmed (Malta). Il diario del viaggio, corredato di foto e video, sarà pubblicato sul sito www.carovanaantimafie.eu e sulla pagina fb carovana internazionale antimafie.

In questo percorso, Carovana incontra il progetto internazionale Cartt (Campaign for Awareness Raising and Training to fight Trafficking), articolando il tema della tratta nei diversi aspetti di sfruttamento del lavoro: in Francia nel campo dell'edilizia, in Romania in quello minorile, a Malta nel settore turistico. In Italia il tema sarà lo sfruttamento del lavoro domestico, di cui sono vittime soprattutto le badanti straniere, in mano di organizzazioni che operano nell'Europa dell'Est. Si cercherà di mettere a fuoco le modalità con cui le mafie si impadroniscono di ampie porzioni del mercato del lavoro, approfittando di un contesto sociale profondamente lacerato dalla crisi economica.

I dati sul caporalato, raccolti e pubblicati all'interno del secondo rapporto 'Agromafie e Caporalato' curato dall'Osservatorio Placido Rizzotto sono chiari: 43% il tasso di sommerso occupazione nel caso dei lavoratori dipendenti. Oltre 600 milioni e' invece il costo del caporalato sulle casse dello Stato in termini di evasione contributiva (cifra calcolata sulla media di 70 giornate lavorate l'anno) in un contesto dove l'economia sommersa nel settore agricolo sottrae un flusso di denaro all'economia legale superiore a 9 miliardi di euro l'anno (con un danno erariale altissimo)

Sono invece 400 mila i potenziali lavoratori in agricoltura che rischiano di confrontarsi ogni giorno con il caporalato, per loro unico strumento per entrare nel mercato del lavoro (seppur nero). L'80'% è costituito da manodopera straniera. Almeno 100 mila i lavoratori considerati in grave condizione di sfruttamento lavorativo, che include anche una condizione di disagio abitativo e ambientale.

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