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India: in costruzione milioni di toilette, ma sfida è convincere ad usarle

04 giugno 2015 | 14.52
LETTURA: 4 minuti

Lanciata dal primo ministro Narendra Modi una campagna per dotare di servizi igienici sanitari più di 60 milioni di case entro il 2019. Convincere le persone a usarli è la vera sfida

India: in costruzione milioni di toilette, ma sfida è convincere ad usarle

Dotare di servizi igienici sanitari più di 60 milioni di case entro il 2019. E' questo l'obiettivo della campagna 'Clean India' lanciata dal primo ministro Narendra Modi. Un'iniziativa che dallo scorso aprile ha creato un vero e proprio boom nelle costruzioni di toilette, scrive il "Washington Post" .

Più del 53% di tutte le case indiane, circa il 70% delle abitazioni nei villaggi, non hanno il bagno. Secondo l'Unicef, le scarse condizioni igieniche e l'ingestione di acqua non pulita provocano l'80% delle malattie che affliggono l'India rurale e la dissenteria è il killer principale dei bambini al di sotto dei 5 anni. Una vergogna, secondo Modi, per un paese che ha aspirazioni globali.

Ma la costruzione di servizi igienici è la parte facile. Convincere le persone a usarli è la vera sfida. Per decenni infatti gli oltre 122 milioni di famiglie del paese che non disponevano di wc hanno usato i campi per i loro bisogni e per molti, soprattutto i più anziani, avere un gabinetto nel cortile non è una buona idea. "La fossa è troppo piccola; si riempie velocemente. Non voglio avere il fastidio di pulirla spesso. Uscire in un campo aperto è più sano che sedersi all'interno di questa piccola stanza", ha detto un 62enne residente di un villaggio rurale nello stato settentrionale dell'Uttar Pradesh a cui recentemente hanno installato il bagno.

Modi ha fatto della costruzioni di toilette e servizi igienici un grido di battaglia fin dallo scorso ottobre. Grandi aziende sono state arruolate per l'impresa e l'anno scorso il suo governo ha costruito più di 5,8 milioni di WC, in aumento dai 4,9 milioni dell'anno precedente. Ma i rapporti mostrano che molti sono inutilizzati o sono adibiti a conservare il grano, i vestiti o funi per le capre, vanificando la 'rivoluzione del gabinetto' di Modi.

"Anche se noi accelerassimo la costruzione dei servizi igenici, molto di più deve essere fatto per convincere la gente a usarli", ha detto Chaudhary Birender Singh, ministro indiano per lo sviluppo rurale, servizi igienico-sanitari e l'acqua potabile, secondo il quale per far diventare l'uso del bagno un'abitudine quotidiana, gli abitanti dei villaggi devono essere monitorati diligentemente e ricompensati con incentivi in denaro.

Nel frattempo dopo anni in cui si è promosso l'uso dei servizi igienici evidenziando i benefici per la salute, molte regioni dell'India hanno iniziato ad utilizzare le donne come ambasciatrici pro-toilette, anche in chiave della loro sicurezza personale. Numerosi spot televisivi e manifesti affissi in villaggi chiedono alle famiglie di vietare alle loro figlie di fare i loro bisogni all'aperto, ma una conseguenza involontaria è stata la percezione che i bagni sono solo per le donne.

Secondo quanto affermano alcuni ricercatori, le famiglie utilizzano servizi igienici con parsimonia, perché non vogliono che la fossa biologica si riempia troppo in fretta. Svuotare le latrine e pulire i rifiuti umani, nel secolare sistema delle caste indiane, è sempre stato il compito dei membri del gruppo più basso, i così detti "intoccabili". Così le persone temono che quando la loro fossa si riempie, non ci sia nessuno disposto a pulire. Una paura che scoraggia l'uso prolungato dei servizi igienici e con cui Modi deve fare i conti.

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